Scuole comunali: Palazzo Marino nega l’evidenza

Scuole a pezziScuole comunali: Palazzo Marino nega l’evidenza. Difficile interpretare altrimenti il niet arrivato dai banchi della maggioranza che sostiene Giuseppe Sala: una commissione speciale non serve, dicono. Eppure come abbiamo riportato più volte la questione è molto seria: tra appalti che non partono e dunque lavori bloccati, cantieri mai chiusi nonostante le promesse e scuole che chiudono quando piove, sembrava il contrario. Sembrava che ci fosse la necessità di prendere di petto il problema. E per una volta era pure d’accordo la giunta, ma la maggioranza che la sostiene no.

Il Movimento 5 Stelle ha contestato la decisione tramite il portavoce Simone Sollazzo: Il Consiglio Comunale di #Milano ha bocciato la mozione presentata dal consigliere Basilio Rizzo, firmata da tutte le opposizioni, che chiedeva l’istituzione di una commissione speciale sull’edilizia scolastica, alla luce dei noti problemi in città. Il voto di oggi dimostra ancora una volta che la maggioranza (PD, Milano Progressista e Lista Sala) che governa Milano non ha alcun interesse rispetto alle pessime condizioni degli edifici scolastici nella città. Persino dopo il parere favorevole della #Giunta, i consiglieri sono riusciti a trovare scuse per non riconoscere l’urgenza del tema. E questo nonostante le infinite segnalazioni da parte di insegnanti, studenti, operatori della #scuola e studenti che denunciano gravi carenze.

Già le segnalazioni, alcune le abbiamo riportate anche noi dell’Osservatore, qualcuno se ne è accorto anche nel mondo delle opposizioni. O opposizione. Ma ancora non sembra sufficiente: l’iniziativa di Basilio Rizzo è come sempre corretta dal punto di vista formale e di pensiero, ma serve un intervento incisivo. Qualcosa di eccezionale come Expo. Una città come Milano non può continuare a sottostare a regole vetuste: l’assessore competente si era dimenticato di rifare il bando per la manutenzione ordinaria delle strade e si è dovuti correre ai ripari con i tappa buche d’emergenza. Ma non ce la sentiamo di sparare sulla croce rossa dell’assessore in questione: certe situazioni devono essere cambiate alla radice, creando delle norme apposite che liberino gli amministrativi da regole sorpassate. Se il lavoro dell’assessore diventa ricordarsi tutti i bandi, forse dobbiamo ripensare la figura dell’assessore.

 

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