In occasione delle prossime elezioni europee abbiamo intervistato Pietro Tatarella, candidato di Forza Italia, nel collegio del Nord-Ovest.
Tatarella perché ha deciso di candidarsi?
“Ho alle spalle una carriera politica, o come avrebbero detto gli antichi romani un: cursus honorum, che mi qualifica ad ambire di servire la mia città e il mio Paese da un’istituzione che offra maggiori opportunità di incidere in modo più concreto sul loro sviluppo. Un’ambizione che purtroppo non si è potuta concretizzare alle ultime elezioni politiche e che ora cercherò di realizzare grazie alle Elezioni Europee”.
Quali saranno i temi su cui intende concentrare la sua azione politica?
“Il lavoro, in particolare quello giovanile, cercando di favorirne lo sviluppo attraverso l’utilizzo delle molte risorse economiche messe a disposizione dalla Comunità Europea che spesso sono lasciate inutilizzate o sono sottoutilizzate dal nostro Paese”.
Cosa pensa del sovranismo?
“Se per sovranismo si intende la legittima aspirazione di conservare e difendere la storia e le tradizioni del nostro Paese governando i flussi migratori per mantenerli entro i limiti sostenibili per la nostra società non posso che essere d’accordo. Se invece si parla di chiuderci entro i nostri confini lasciando furi di essi tutte le opportunità che ci offre il resto del mondo, vivendo nel terrore dello straniero, decisamente non fa per me”.
Lei è uno dei giovani in corsa, cosa le fa pensare di poter vincere?
“Prima di tutto diciamo che non si parla di vincere, non mi sento in gara con nessun’altro, se non come me stesso e non ambisco a nessun premio, termine che certi detrattori della politica potrebbero male interpretare. Penso invece di poter essere eletto e cercherò di raggiungere questo risultato con l’unico sistema che conosco: il lavoro. Passero la campagna elettorale a, come piace dire ad alcuni, a macinare chilometri, per farmi conoscere da più gente possibile raccontando loro quello che ho fatto fino a oggi e cosa farò se mi daranno la possibilità di diventare Parlamentare Europeo. Contatto umano e concretezza, ecco il mio metodo”.
Quale sarà la prima cosa che farà una volta eletto?
“Ringraziare chi mi ha sostenuto e partecipare alle sedute del parlamento a differenza di chi si farà eleggere per poi non andare neanche un giorno“.
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