Una surreale serata in Municipio 9. Non sapremmo come altro definirla. Quella dell’ultima riunione del Consiglio di Municipio è stata quanto mai singolare, effetto di una guerra interna alla maggioranza intrapresa dal capogruppo di Forza Italia Femminino. Invocava un cambio di passo, cioè una sua nomina assessorile, ma non è arrivato ed è cominciata una guerriglia che ha bloccato i lavori e lasciato il Municipio senza una maggioranza. Mesi. Nessuno però sembra in grado di risolverla. Il presidente Lardieri, che nella serata è sopravvissuto all’ennesima mozione di sfiducia resiste imbullonato alla poltrona, nonostante come ribadito dalla mozione sia ormai in minoranza. I suoi insistono che non è colpa sua, ma di Femminino l’attuale crisi politica. Però al di là delle colpe, gioco che piace tanto in un Paese cattolico, ci sono i fatti. Ma nella surreale serata in Municipio 9 tutto può essere travolto da logiche incomprensibili: come i tre consiglieri del Movimento 5 Stelle che presentano una mozione di censura contro il capogruppo di Forza Italia Femminino. Una mozione che passa pure e dà l’impressione che i 5 Stelle siano diventati una pedina nello scontro interno agli azzurri. Chissà cosa ne pensa Luigi Di Maio, Casaleggio e gli altri capi del Movimento. Perché, stando ai fatti, è vero che l’enzima scatenante della crisi sarà pure stata l’aspirazione di Femminino di avere un posto e uno stipendio più prestigioso, ma oggettivamente il Municipio è fermo al palo. Vive di serate surreali, dichiarazioni a volte ancora più surreali del suo presidente e talvolta di qualche attività. E ora pure i 5 Stelle che aiutano una parte di Forza Italia contro l’altra. Una serata davvero surreale in Municipio 9.
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