L’ATS Città metropolitana bacchetta Maran. L’assessore comunale all’Urbanistica Pierfrancesco Maran ieri ha attaccato Regione Lombardia a proposito dei dati sulle persone in quarantena e l’utilizzo dell’Hotel Michelangelo. La risposta della Ats Città Metropolitana non si è fatta attendere, replicando al rampante assessore che non conosce gli accordi presi tra Regione e Comune proprio per la gestione dell’hotel Michelangelo. Ma partiamo da quanto scritto su Twitter da Maran:
Gentile @RegLombardia all’Hotel Michelangelo ospitiamo per quarantena 103 persone su 300 posti. Ieri Gallera ha annunciato 296 positivi a Milano e detto che bambini non devono giocare in cortile. Qualcuno ha chiesto loro se han bisogno di luoghi x quarantena?
Poco dopo è arrivata la replica dell’Agenzia Tutela della Salute di Città metropolitana, in cui si sottolinea che la gestione dell’hotel è stata concordata proprio con il Comune. Ecco dunque come l’ATS Città metropolitana bacchetta Maran:
Riguardo alle affermazioni dell’Assessore Maran, ATS della Città Metropolitana di Milano precisa che per ogni caso positivo viene effettuata un’inchiesta epidemiologica, tesa anche ad individuare i suoi contatti stretti, prescrive le condizioni di isolamento ed accerta se il soggetto ha la necessità, per non mettere a rischio la sicurezza di familiari e conviventi, di effettuare il periodo di quarantena in altro luogo rispetto al domicilio.
La verifica di eventuali bisogni sociali viene effettuata anche all’atto della dimissione ospedaliera, sia da parte della struttura dimettente che segnala ad ATS eventuali criticità, sia attivamente da parte di ATS stessa tramite contatto telefonico al domicilio della persona.
Queste informazioni, insieme alle segnalazioni che pervengono dai medici di medicina generale vengono messe a disposizione del Comune di Milano attraverso un portale dedicato (Milano- Cov): sempre al Comune vengono indicati anche i casi che hanno bisogni sociali, compresi quelli abitativi, da approfondire. Regione Lombardia ed ATS hanno quindi impostato una efficace rete collaborativa di sorveglianza attiva: i medici di medicina generale possano seguire i soggetti positivi dal punto di vista clinico e i Comuni dal punto di vista sociale, per verificare, ad esempio, se hanno necessità che qualcuno gli porti la spesa a casa. Il Comune di Milano viene quindi aggiornato quotidianamente e la verifica e la risposta ai bisogni sociali è di sua competenza.
Per quanto riguarda l’hotel Michelangelo, precisiamo che la struttura è destinata esclusivamente a coloro che hanno abitazioni non idonee all’isolamento , ma che non presentano problemi sanitari.
Con il Comune di Milano si era optato per un avvio graduale: oggi delle oltre 100 persone ospitate, una parte è costituita da rappresentanti delle forze dell’ordine positivi o contatti stretti, una parte da persone segnalate dal Comune di Milano e una parte da pazienti guariti e pronti per essere dimessi ma ancora positivi, segnalati dagli ospedali milanesi. Circa 30 pazienti dimissibili verranno accettati fra oggi e domani e se il Comune ci segnalerà nuovi casi sul territorio da ospitare, la struttura sarà pronta a riceverli.