Le scuole crollano, gli assessori si moltiplicano. L’ultima mossa del sindaco di Milano è stata nominare Paolo Limonta assessore con l’incarico di occuparsi delle scuole e, dicono i politici, per coprirsi a sinistra in vista delle prossime elezioni. Giuseppe Sala è infatti sempre piaciuto alla gente che va alla Prima della Scala, ma non alla parte più a sinistra del mondo progressista meneghino. Pierfrancesco Majorino che lo copriva proprio con la parte più sardina di Milano si è trasferito nel Parlmento Europeo e nonostante gli sforzi non può presidiare il territorio quanto un assessore. La crisi delle scuole comunali è stata l’occasione per risolvere il problema alla vecchia maniera dell’Amministrazione Pubblica italiana, mondo dal quale proviene Sala: moltiplicare gli uffici e le poltrone.
Con un posto al sole, il mondo della sinistra antagonista ha la soddisfazione necessaria per portare l’acqua al mulino che Beppe sta preparando per le prossime elezioni comunali. Tra l’altro lo spunto lo ha fornito proprio la destra meneghina passando alla stampa amica un “dossier” sulle condizioni pietose degli istituti scolastici della città: Sala ha dimostrato di avere le spalle larghe e la mente fina una volta di più risolvendo due problemi in un colpo. Ora l’estrema sinistra che vede in Limonta uno dei suoi punti di riferimento ingaggerà la destra, scaricando le energie di entrambi e permettendo al sindaco di assestare una altro colpo: la sinistra estrema che non lo ama sarà impegnata a tentare di arginare la destra sempre più sospinta dal vento in poppa di Giorgia Meloni.
I nemici interni ed esterni sono sistemati e lui può concentrarsi sulla campagna contro Salvini e quello che rimane degli scarsi e disorganizzati avversari. Lui è già pronto, sta sistemando la scacchiera da tempo, mentre nel centrodestra ancora non si sa chi voglia tentare l’impresa di battersi per Palazzo Marino. Un avversario come Sala fa paura a molti, eppure ce ne sarebbero di temi su cui l’Amministrazione zoppica. Le scuole come abbiamo scritto anche noi più volte, sono messe molto male e Limonta difficilmente in un anno potrà compiere miracoli. Ma non sono il solo tema. I comitati verdi di piazza Baiamonti e di Città Studi non sembrano tanto felici delle continua erezione dell’edilizia grazie all’espansione delle piramidi e del Politecnico. Gli alberi cadono come le scuole che crollano, gli assessori si moltiplicano come i palazzi firmati delle archistar. Ma il popolo non può permettersi scuole private e attici in City Life. Però vota.