“La rivendicazione dell’incendio alla scuola della polizia locale che ha distrutto alcuni mezzi parcheggiati da parte dei gruppi anarchici è di una gravità inaudita” commenta il Consigliere Comunale ed europarlamentare della Lega Silvia Sardone.
“Milano è ostaggio di gruppi antagonisti disposti ad attaccare le forze dell’ordine senza alcun problema – continua la leghista – questo a causa del lassismo della sinistra che da sempre tollera centri sociali e abusivi vari in prima linea nelle occupazioni. Il rogo di via Boeri rappresenta un punto di non ritorno perché certifica, ancora una volta, la violenza e la spregiudicatezza dei delinquenti di estrema sinistra. Rispondere a uno sgombero, in questo caso di Casa Brancaleone, dando fuoco ai mezzi dei vigili corrisponde a un’intimidazione di stampo mafioso che non può essere sottovalutata“.
“Ora il Comune si dia una svegliata e corra ai ripari – conclude la Sardone – non servono mediazioni né tanto meno trattative, l’unica via percorribile è quella degli sgomberi a ripetizione. Non può e non deve passare il messaggio che i centri sociali siano al di sopra della legge”.
Ecco il testo della rivendicazione:
Incendio doloso nella scuola della Locale di Milano: spunta la rivendicazione degli anarchici tempo di mettere in soffitta l’immagine romantica del “ghisa” che dirige il traffico. Da anni ormai i “localini” hanno quasi gli stessi poteri delle altre forze repressive, pattugliando il territorio ed eseguendo indagini ed arresti. Per questo nella notte tra il 22 e il 23 gennaio, abbiamo dato fuoco ai mezzi della polizia locale all’interno della loro scuola di Milano, sita in via Boeri, danneggiando parzialmente anche alcune strutture interne. Azioni come questa mostrano come sia ancora possibile attaccare il potere, nonostante mezzi tecnologici di controllo sempre più evoluti e numerosi ed un pattugliamento asfissiante delle città. Forze armate e tutori dell’ordine non sono obiettivi simbolici, ma artefici concreti e quotidiani di un sistema mortifero fondato sullo sfruttamento e sullo sterminio sistematico degli ultimi. Il loro zelante esercizio dell’autorità consiste nell’imporre agli individui il rispetto delle leggi volute dai potenti. Questa abietta scelta non può rimanere senza conseguenze e turbare la loro tranquillità è quello che bisogna fare. Nell’agire oggi, il nostro pensiero va a tutt* i/le compagn* anarchici e antiautoritari rinchiusi nelle galere in ogni parte del mondo e a chi, inseguito dalla forza pubblica, ha scelto e sceglie di darsi alla macchia. A loro va la nostra solidarietà, ma ancora di più il nostro sostegno attivo. Le loro lotte sono le nostre lotte, le loro azioni le nostre azioni. Per la rivolta e l’anarchia.