Domenica sera è andato in onda, su Rete Quattro, un servizio sulle case popolari in cui si vedeva chiaramente una cosa che è stata più volte denunciata: MM non riesce ad assegnare gli alloggi a chi ne ha diritto. E lascia dentro quelli che diritto non ne hanno. C’è molto da dire, come ci ha segnalato Franco Vassallo, già consigliere di Municipio 7 con delega alla casa.
“Come si apprende dal servizio del TG4 secondo una anonima impiegata di MM la colpa delle mancate ristrutturazioni sarebbero gli inquilini morosi. Questo capro espiatorio riemerge ogni volta che la partecipata del Comune non riesce a fare quello che dovrebbe. Cioè quasi sempre. Quello che non si dice mai è che l’intero sistema non è sostenibile. Facciamo due conti: con una lista d’attesa di decine di migliaia di persone, i primi hanno ISEE zero. Per forza. Queste persone non sono abusive, sono letteralmente autorizzate a non pagare. Quindi quando il Direttore Generale Cetti dice di aver ristrutturato (e speriamo anche assegnato) più di 4 mila case ammette di aver fatto entrare qualche migliaio di persone che non devono pagare.
Allora delle due l’una: o ha ragione l’impiegata e il problema è che non paga. E allora il Comune deve bloccare gli ingressi. Oppure non è vero che il problema è chi non paga. Forse, magari eh, il problema è chi amministra. Volete due esempi? In via San Romanello al 34 c’è un signore che da tre anni attende che MM sistemi il soffitto che ha delle infiltrazioni. Non ha bisogno che qualcuno gli costruisca e dedichi una basilica, che gli venga regalato un grattacielo o chissà che altro. Sono infiltrazioni. È umidità. Bene. Per non ottenere nulla, l’inquilino ha fatto non meno di diciassette segnalazioni. DICIASSETTE.
È colpa degli inquilini morosi se non gli hanno sistemato il soffitto? È colpa degli abusivi? E a lui, di preciso, cosa dovrebbe fregare del numero di case vuote ristrutturate? Nulla, ovviamente. Ma al Comune di Milano piace immensamente quando MM ristruttura e poi assegna. Quello che odia è prendersi cura del proprio patrimonio finché non inizia letteralmente a cadere a pezzi. Non gli importa nulla delle case che potrebbero essere messe a posto con poco sforzo e pochi lavori. Devono essere vuote e cadere a pezzi.
Ovviamente il giochino ha un costo. Ed è questo costo che manda fuori asse i conti. Ma Sala e Cetti non lo ammetteranno mai. Quindi sotto con le ristrutturazioni ed assegnazioni. Per poi lasciar andare tutto in malora e lamentarsi dei costi di ristrutturazione”.