Società incivile? La domanda se permettete è lecita: in Lombardia ci sono moltissime delle famose piccole e medie imprese rappresentate da ricche associazioni del commercio. E fin qui sarebbe una buona notizia. Perché è il sintomo di una società viva e di un’economia che può distribuire benessere. C’è un però grosso come una casa mentre si spegne l’ennesima ondata di disprezzo per la politica: i politici infatti vengono bastonati giustamente da decenni secondo il mantra che sono tutti ladri, corrotti ed egoisti, però nessuno ha mai sollevato una dubbio sulla così detta società civile. Perché in Lombardia questa “società civile” ha prodotto molti ottimi politici, professionisti e altri personaggi importanti per la nostra comunità. E oggi è ancora più importante perché c’è il noto PNRR, cioè un fiume di soldi prestati dagli europei che saranno gestiti in buona parte dalla succitata “società civile”. Ma in questi giorni proprio questa parte della comunità lombarda sembra avere problemi nei suoi vertici: il caso Sangalli è tornato al disonore della cronaca poco tempo fa perché è al centro di un processo scaturito da una sordida vicenda di presunte molestie, ricatti e altre questioni poco edificanti. Mentre Confartigianato è stata travolta pure lei da una questione di pignoramenti ai vertici. Dunque la domanda è: è una Società incivile? Ma soprattutto: possono queste persone rilanciare la Lombardia e l’Italia? Sono domande aperte, ma che forse vale la pena di porsi vista la situazione particolare che stiamo vivendo. Quale che sia la risposta.
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