Baffi (FdI): “La Lombardia, Milano e l’Italia tutta respingano la fiera dell’utero in affitto”. “Se il Comune di Milano accetta senza indugi una fiera sull’utero in affitto, è necessario che Regione Lombardia faccia sentire la propria voce di assoluta contrarietà allo svolgimento dell’evento ‘Un sogno chiamato bebè”, previsto il 21 e il 22 maggio: per questo ho sottoscritto e sostengo una mozione urgente con cui si chiede al Presidente di attivarsi con il Sindaco affinché venga negata una simile manifestazione sia a Milano che nelle città e nei territori della Lombardia”. Così Patrizia Baffi, Consigliere Regionale di Fratelli d’Italia, in merito alla mozione sull’evento ‘Un sogno chiamato bebè”, in programma a Milano il 21 e il 22 maggio. “Nella campagna promozionale già ampiamente avviata nonostante non sia ancora stata individuata una sede – continua Patrizia Baffi – non si parla esplicitamente di ‘utero in affitto’, ma troppi indizi fanno pensare che sostanzialmente di questo si tratti: si parla di un ‘vero luogo di scambio e condivisione’ sul modello di quanto già avvenuto con lo stesso format in altre città europee, dove nei fatti è andata in scena una vera e propria promozione di questa pratica, in linea tra l’altro con alcune idee emerse chiaramente nella discussione sul ddl Zan, che non possiamo accettare”. “Si tratta di una pratica vietata dalla legge italiana in quanto offende in modo intollerabile la dignità della donna – conclude Patrizia Baffi -, con la previsione di pesanti sanzioni per chiunque la promuova o pubblicizzi. La donna non è un oggetto mercificabile, magari facendo leva su condizioni di disagio sociale o economico, inducendola a vendere il proprio figlio per sopravvivenza e profitto. La Lombardia, Milano e l’Italia devono respingere con forza questo Far West della schiavitù moderna: chiediamo che l’evento venga fermato, perché la maternità surrogata è un abominio e l’utero in affitto deve diventare reato universale”.