De Corato: Sala denunci le 13 moschee abusive

De Corato: Sala denunci le 13 moschee abusive“Per Sala, ormai, ogni problema diventa banale: dalla moschea alla sicurezza, secondo lui, i milanesi non si pongono alcun problema”, commenta così l’assessore alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia Locale di Regione Lombardia, Riccardo De Corato, le dichiarazioni del Sindaco di Milano, Giuseppe Sala, in merito alla nuova moschea di via Esterle.

Aggiunge l’assessore: “Ignorare la problematica di questi luoghi di culto è da ottusi. A Milano ci sono 13 moschee abusive (alle quali si aggiungono le 4 regolarizzate dal PAR in via Padova, via Gonin, via Quaranta e via Maderna) per le quali il Comune non ha mai fatto nulla e, dunque, presumo nemmeno una denuncia sull’abuso di destinazione d’uso, come feci io quando ricoprivo la carica di Vice Sindaco di Milano per quella di via Padova 144. Questi luoghi, come abbiamo visto diverse volte in passato, diventano spesso culle per il radicalismo islamico. Per fare un esempio che riconferma quanto appena detto, ricordo la vicenda della moschea abusiva di via Carissimi nella quale il reclutatore dell’Isis finito in manette l’8 luglio 2020 cercava accoliti. La stessa avrebbe, ovviamente, dovuto essere chiusa dopo la sentenza del consiglio di Stato del 2019, ma così non è stato.

Quella del radicalismo è una realtà presente sul nostro territorio, basti anche ricordare la 19enne finita in manette lo scorso novembre, sposata con un miliziano della cerchia dell’attentatore di Vienna, che faceva proselitismo anche tra minorenni su Telegram e sostenitrice dell’Isis.

Sala paladino di ogni causa LGBTQ+, cosa pensa di una religione che lapida e umilia chi non eterosessuale? Cosa dice della condizione della donna subalterna all’uomo? Non si può, ogni volta, ergersi paladino dei diritti e poi, quando si parla di islam, fare finta di niente.Sala cominci a fare una campagna verso le comunità musulmane, alle quali tiene tanto, su questi temi. Forse, allora, sarà più credibile. La figura del paladino dei diritti a convenienza non è credibile!”, conclude De Corato.