Stroncata a Brescia una banda di spacciatori tunisini. Tra i protagonisti due soprannominati “la bestia” e “il bambino”. Un’organizzazione potente che è stata smantellata dalla Polizia di Stato di Brescia. Sono subito partite anche le reazioni politiche: “Ci sono dei mercati che indipendentemente dall’andamento delle vicende umane non subiscono contraccolpi. Come quello della droga. Neppure il lockdowm e la pandemia hanno fermato lo spaccio di droga. A Brescia non abbiamo bisogno di ‘risorse’ di questo genere: immigrati che spacciano. Un plauso alle nostre Forze dell’Ordine per aver stroncato un fiorente commercio di droga, tra l’altro pare di qualità scadente e dunque doppiamente pericoloso, gestito da una banda di tunisini che pensavano di poter fare ciò che volevano indisturbati”. Così il consigliere regionale leghista Francesca Ceruti commenta gli arresti di oggi nell’ambito dell’operazione Customers. E prosegue: “Il fatto che lo spaccio sia continuato indisturbato anche mentre tutti eravamo impegnati a contrastare il covid19 rende ancora più spregevole questi personaggi e le loro azioni che pur di trarre profitto personale non si fermano davanti a nulla neppure alla morte di molte persone. Questo fa riflettere su che moralità possano avere queste persone provenienti da un paese straniero e su come abbiano inteso integrarsi nel nostro paese”. “Occorre che ci siano pene certe e giuste per far capire che tutti coloro che intendono lavorare onestamente sono ben accetti mentre i delinquenti no. A prescindere dalla nazionalità ma a maggior ragione se si viene da fuori visto che si è ospiti”, conclude Ceruti.
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