Quante aziende più o meno pubbliche possono pagare le bollette? Perché oggi come oggi Milano e la Lombardia finanziano attivamente decine di società. Alcune direttamente, altre indirettamente, ma di fatto sono decine. E con conti molto ampi, perché negli ultimi decenni sono stati investiti molti soldi pubblici per costruirle. Ci sono aziende dell’energia come A2A, dei trasporti come Metropolitana Milanese e Trenord e via così. Noi abbiamo proposto che A2A faccia la sua parte, visto che ha avuto lauti profitti dalle bollette anche mentre le persone erano costrette a vivere di sussidi pubblici causa restrizioni anti Covid. Non si tratta di un’azienda a capitale pubblico decotta, anzi, è tutt’altro che un carrozzone: negli ultimi anni ha avuto la forza di spendere centinaia di milioni per operazioni di acquisizioni e investimenti. E per i relativi avvocati perché in diversi casi c’è chi si è messo di traverso a colpi di denunce e ricorsi. Allora visto che pure le parcelle legali sono salatissime, perché non usare quei soldi per alleggerire i conti di imprese e famiglie? Perché per una volta non sviluppiamo davvero un sistema pubblico-privato a 360 gradi: non possiamo più utilizzare il vecchio sistema in cui il sistema è pubblico quando c’è da dividere le perdite e privato quanto c’è da incassare i profitti. Questa volta possiamo tutti insieme provare davvero a “fare sistema” “fare rete” e tutti gli eufemismi che di solito significano sgravi o spese da mettere in conto a Pantalone (cioè tasse per tutti a vantaggi di pochi). Potremmo scoprire che la Lombardia e l’Italia sono più forti di quanto pensino, potremmo scoprire che il “stringiamoci a coorte” non è solo un ritornello dell’Inno Nazionale, ma qualcosa di più: è una prospettiva, un’idea di come attraversare questi tempi malsicuri. Per attuarla non servono grandi liriche, basta iniziare dalle questioni pratiche riassumibili in una domanda: Quante aziende più o meno pubbliche possono pagare le bollette?