Come ognuno di noi ben sa, un sano murales antifascista ha poteri miracolosi. Risana i quartieri, previene il degrado, rende migliori le persone, vince contro il terrorismo e soprattutto è in grado di proteggere la Costituzione. Viste tutte queste ammirevoli proprietà, hanno pensato in MM, sarà almeno in grado di proteggere dalla muffa, no? Ci racconta l’esito di questa ardita sperimentazione il candidato in Comune di Milano Popolare Franco Vassallo, sempre attento e presente nelle vicende e nelle vicissitudini dei condomini delle case popolari:
“Come le immagini dimostrano inequivocabilmente, no, i murales antifascisti non proteggono le case dell’umidità, non sono sostitutivi di una buona manutenzione e soprattutto sono soldi buttati che potremmo spendere più utilmente in altro. Siamo in via Consolini, Gallaratese. E qui le infiltrazioni, come mostrano le foto, stanno minando salute e staticità delle case. Ovviamente MM interviene, ci mancherebbe. E qual è la soluzione? Un bel murales green, eco friendly e balle varie sulla facciata.
Capiamoci, molto bello. E sicuramente sarà, sostenibile non lo metto in dubbio. Ma oltre a rendere il palazzo un sepolcro imbiancato a cosa e a chi dovrebbe servire? Questo è il sintomo di un problema più profondo e tipico del Sindaco-Fenomeno Sala. Ci si occupa solo di cosa grandi, che la gente possa vedere e ammirare. Le piccole cose, come le manutenzioni, non interessano. Vale per le case popolari, soprattutto. O rifai tutto il cappotto termico, le facciate, i balconi e ovviamente un bel murales oppure può anche andare tutto in malora. Non credo serva spiegare perché questo sia un pessimo modo di gestire la cosa pubblica.
Il problema è che ci sono settori, come la scuola, il verde pubblico e la viabilità dove questa logica è direttamente pericolosa. Non è possibile che i chiusini non vengano puliti regolarmente, la disinfestazione sia un fatto episodico e, Dio non voglia, le scuole si tocchino solo quando cadono pezzi di muro o di soffitto. Sala ha come slogan “Sempre più Milano”, ma questa non è Milano. Non lo è mai stata e speriamo non lo diventi.
E questa sarà la direttrice della mia azione in Comune, se gli elettori me lo concederanno. Una Milano concreta che rinasce dall’efficienza nelle piccole cose. Perché se non sei fedele ai cittadini nel piccolo, come potranno fidarsi di te nel grande?”