Polizia in tenuta antisommossa controlla il corteo contro i CPR

Si sono radunati in Piazzale Piola i partecipanti alla manifestazione  “Mai più lager – No Cpr”, organizzato per dire no all’apertura del CPR (Centro per il rimpatrio) di via Corelli, come disposto della Legge Minniti Orlando del 2017 che ha previsto l’istituzione di un Cpr per ogni regione.

In piazza ci sono la Rete studenti di Milano, Rifondazione Comunista, Arci, Possibile, Camera del lavoro di Milano, Naga e altre associazioni minori. Il corteo, spiegano gli organizzatori, è anche l’occasione per manifestare dissenso contro il Decreto Salvini (ormai legge) soprattutto nelle parti dedicate al controllo dell’immigrazione. Tra striscioni e bandiere ci sono anche molti giovani africani, richiedenti asilo o già in possesso dello status di rifugiato o del permesso di soggiorno. Il centro di via Corelli, dopo essere stato un CIE (Centro di identificazione ed espulsione) fino al 2014, è stato fino ad oggi sede di un CAS (Centro di accoglienza straordinaria).

Il corteo composto da circa 2.500 persone, si è snodato lungo piazza Piola, viale Romagna, viale Beato Angelico, via Amadeo, via Ajaccio, via Marescalchi, via Buccari, viale Tucidide e infine via Corelli, davanti all’attuale CAS, dove si è conclusa la manifestazione e un gruppo di circa 100 manifestanti si è avvicinato al blocco delle forze dell’ordine, all’imbocco di via Corelli e ha iniziato a urlare slogan contro i Cpr la Polizia e i Carabinieri. Gli agenti in tenuta antisommossa hanno controllato che i manifestanti non superassero le transenne dopo che un paio di loro avevano tagliato i fissaggi che le tenevano unite.