Salviamo il Museo del Tatuaggio. Come giornale meneghino abbiamo il dovere di sottoscrivere in pieno l’appello del Museo che rischia di chiudere, perché Brera non può essere solo il luogo dove i designer asiatici trovano casa e cocaina. Anche il cuore della città ha bisogno di un’anima, non è possibile ridurre sempre tutto a un grattacielo mezzo abusivo come il bosco verticale. Il Comune di Milano è pieno di spazi e Sala non può occuparsi solo di come spartire la torta di fondazioni e Olimpiadi con il clan Bazoli e amici, lasci qualcosa all’anima e poi pensi ai dollaroni. Milano merita di più che un sindaco impegnato solo a pensare a chi piazzare nelle varie fondazioni.
Quindi tutti sottoscrivete la petizione della famiglia Fercioni. E’ per salvare Milano e la sua anima.
Gianmaurizio Fercioni ha lanciato questa petizione
IL QUEEQUEG TATTOO STUDIO E MUSEO DI MILANO RISCHIA DI SPARIRE.
MILANO RINUNCIA AD UNO DEI POCHISSIMI MUSEI DEL TATUAGGIO ESISTENTI IN EUROPA E NEL MONDO.
È un vero peccato ed è inconcepibile che una città moderna e internazionale come Milano non si prenda a cuore l’importanza di una tradizione culturale antichissima e di interesse così attuale.
Abbiamo chiesto aiuto all’Assessorato alla Cultura e al Sindaco di Milano, ma pur avendo il patrocinio del Comune di Milano dal 2001, non abbiamo destato nessuna attenzione, e ad ora (con l’invito e la richiesta inviate a febbraio 2022) nessuno è ancora venuto a vedere il nostro Museo per capire di cosa si tratta.
Negli ultimi anni il numero di persone tatuate e di tatuatori è cresciuto in maniera esponenziale eppure la maggior parte di loro non conosce minimamente le origini e la storia di questa pratica antica quanto l’uomo.
Abbiamo notato per il nostro museo un interesse in costante ascesa da parte di ogni genere di persona -tatuate e non- forse anche perché di musei del tatuaggio ne esistono pochissimi al mondo.
A causa di lavori di ristrutturazione del palazzo, il proprietario ha deciso dopo 23 anni di non rinnovare il contratto di affitto in scadenza a marzo 2023 quindi dovremo cambiare sede.
Vorremmo che il Comune della nostra città e/o la Regione Lombardia ci aiutassero a trovare una nuova sede dove continuare a svolgere questa attività. Quello che vorremmo è un nuovo spazio che abbia la stessa “anima”: un “museo vivo” dove, accanto all’esposizione di disegni, strumenti, foto, libri e video provenienti da varie parti del mondo e appartenenti a diversi periodi storici, vi siano postazioni dove i tatuaggi vengano realizzati.
In base alle dimensioni dello spazio, oltre all’esposizione permanente della nostra collezione, vorremmo allestire mostre temporanee a tema sulle varie forme con cui il tatuaggio si è espresso nel tempo e si esprime ancora oggi nelle diverse culture e tradizioni. In questa occasione ci piacerebbe ospitare tatuatori provenienti da tutto il mondo al fine di favorire uno scambio tra le diverse culture e tradizioni di tatuaggio tuttora esistenti.
Oggi l’Italia è il paese nel mondo ad avere la maggior percentuale di persone tatuate, ma purtroppo la maggior parte di queste (compresi i tatuatori) non conoscono la storia e la tradizione di una pratica antica quanto l’uomo che in Italia ha una tradizione documentata che parte dal paleolitico (Ötzi) e che ha coinvolto nei secoli persone di ogni classe sociale: dai carcerati ai reali, dai pellegrini agli artigiani e così via.
Siamo la famiglia Fercioni:
Gianmaurizio, è stato il primo ad aprire uno studio di tatuaggi in Italia ma è anche uno scenografo e costumista riconosciuto a livello internazionale ed è stato tra l’altro uno dei fondatori del Teatro Franco Parenti, assieme ad Andrée Ruth Shammah, Franco Parenti e Giovanni Testori, cinquant’anni fa.
Il tattoo studio, aperto nel 1974 nel 2000 si è spostato e ingranditi per esporre la propria collezione dando vita al primo Museo del Tatuaggio in Italia.
Luisa Gnecchi Ruscone, sua moglie, storica del tatuaggio, da tempo organizza mostre storico-antropologiche sull’argomento nei musei (l’ultima nel 2019 in occasione dell’inaugurazione del museo M9 di Mestre), autrice di otto libri su storia, tradizioni e culture del tatuaggio.
Olivia Fercioni, anch’essa scenografa e tatuatrice, da più di dieci anni collabora nello studio e museo di famiglia.
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QUEEQUEG TATTOO STUDIO AND MUSEUM IN MILAN IS FORCED TO CLOSE
MILAN IS NOT INTERESTED IN HELPING ONE OF THE FEW TATTOO MUSEUMS IN EUROPE AND IN THE WORLD.
It would be a shame if our museum disappears because the act of tattooing is part of our history more than what people can imagine.
We asked the Culture Department and the Mayor of Milan to help us but, even if we have -since 2001- the patronage of the City of Milan but we have received no attention. Until now (we invited them in February 2022) nobody has come to visit the Museum to see what it is about.
In the last years the number of tattoo artists and tattooed people has increased considerably but most of most of them don’t know anything about the origins and the history of this practice as old as time itself. We have noticed in our museum a continuous increase of interest about the origins of tattooing, probably because the tattoo museums in the world are very few.
Because of upcoming refurbishment, the owner decided not renew our rent contract, so the Queequeg Tattoo Museum must change its historical headquarters.
We would like the City of Milan or/and the Lombardia Region help us to find a new location where we continue our activity which arouses so great interest in young people and across the community. Today more than ever.
We are looking for a new location where we would like to maintain the same “soul”: a “living” museum where, our collection and the tattoo workspaces live side by side. According to the size of the spaces we will find we would like to organize temporary exhibitions about different tattoo cultures and traditions from all over the world.
Today Italy is the country in the world that has the highest percentage of tattooed people, unfortunately the majority of them (and of the tattoo artists) don’t know much about the history and the tradition of a practice as antique as humanity that has in Italy a documented tradition since paleolithic era (Ötzi) and that has involved in centuries people from every social class: from criminals to royals, from pilgrims to artisans and so on.
We are the Fercioni family:
Gianmaurizio has opened the first tattoo studio in Italy, he’s well-known all-over Europe as a set and costume designer, too. He founded the “Teatro Franco Parenti” with Andrée Ruth Shammah, Franco Parenti and Giovanni Testori fifty years ago.
Luisa Gnecchi Ruscone, his wife, is a tattoo historian, she organizes historical-anthropological exhibitions in several museums (the last one was in 2019 on the occasion of the inauguration of Mestre’s “M9” museum) and author of eight books about the history of tattoo.
Olivia Fercioni, tattooer and set and costume designer too, has been collaborating in the family’s Tattoo Studio and Museum for ten years.
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