E’ morto a Milano Marco Formentini, il primo e unico sindaco della Lega del capoluogo lombardo in carica dal 1993 al 1997. Formentini aveva 90 anni ed era malato da tempo. Nato a La Spezia nel 1930, Formentini aderì inizialmente al Partito Socialista per poi avvicinarsi alla Lega ed essere eletto deputato nel 1992. Umberto Bossi però lo scelse come candidato sindaco per le elezioni amministrative che si tennero a Milano l’anno dopo, le prime con la nuova legge elettorale con doppio turno.
Al ballottaggio Formentini sconfisse nettamente il candidato del centrosinistra Nando dalla Chiesa raggiungendo il 57%. Nel 1994 venne eletto per la prima volta all’europarlamento, dove rimase per dieci anni anche se nel suo secondo mandato lasciò la Lega per aderire ai Democratici.
Non venne invece eletto per un secondo mandato da sindaco, dato che nel 1997 non arrivò al ballottaggio fermandosi al 19%, superato sia da Gabriele Albertini che da Aldo Fumagalli. Dopo il suo addio alla Lega alla fine degli anni ’90, Formentini passò nelle fine del centrosinistra con la Margherita di Arturo Parisi per poi riavvicinarsi al centrodestra nel 2008 con la Democrazia Cristiana per le Autonomie di Gianfranco Rotondi.
Sposato con Augusta Gariboldi, definita la ‘first sciura’ dopo la sua elezione a sindaco, nel 2012 è rimasto vedovo e nel 2015, a 85 anni, si è sposato di nuovo, con rito celebrato dall’allora sindaco Giuliano Pisapia.
Per tutto il giorno si sono seguiti i messaggi di rammarico dei rappresentanti del mondo politico milanese, che in modo bipartisan ne hanno ricordato le doti umane e politiche, in particolare Matteo salvini lo ha salutato scrivendo: “Buon viaggio Marco, primo sindaco leghista di Milano, uomo onesto, coraggioso, concreto e generoso. Proteggi la nostra Milano e la nostra Italia da Lassù“, mentre il Sindaco Sala lo ha definito “Un uomo politico di cui Milano può essere orgogliosa”, sottolineando che a Milano “Lasciò in eredità la pedonalizzazione dal Duomo a San Babila, la linea 3 della metropolitana e il primo progetto della linea 4. Ma soprattutto dopo uno dei momenti più critici della storia di Milano del dopoguerra, seppe farsi apprezzare per quelle doti umane che un sindaco non deve mai dimenticare di esercitare nei confronti dei suoi cittadini. Grazie, Marco. – ha concluso Sala – Non ti dimenticheremo”.