Avanti, in ordine sparso. Lo Stato allenta le restrizioni imposte alla cittadinanza negli ultimi due mesi, la Lombardia precisa che devono aprire anche altre attività. Compresa la toelettatura per cani che l’uomo medio immaginerebbe in fondo alla scala delle priorità di qualunque società. Ma i gruppi umani sono fatti anche di chi sta sopra e chi sta sotto. E le priorità le stabilisce chi sta in cima alla piramide sociale, quindi “fuffy” potrà essere portato a farsi le unghie. Segno che Fontana appare sempre di più in gentile signore capitato in un posto non a sua misura: dopo essere passato dal chiudiamo tutto all’apriamo tutto a causa pare delle pressioni di Salvini, ora pure le toelettatura per cani tra le priorità, dando l’impressione di essere pure vittima di quei radical chic in teoria fan del Pd. Ma il vero aspetto grave di questa produzione di direttive di ogni genere dallo Stato in giù è la sensazione di confusione totale in cui ci stiamo muovendo. Avanti, in ordine sparso. O detto in altra maniera: ognuno si arrangi, perché la classe dirigente è impegnata in altro. Chiamiamolo come volete, ma tutto danno l’impressione, meno che di occuparsi di governare questa difficile fase. Vogliono sfruttarla per avere un futuro politico, o almeno questa è la sensazione. In queste ultime settimane in tantissimi hanno avuto solo l’impressione che si procedesse avanti in ordine sparso, senza capire chi potesse fare cosa: siamo stati in zona rossa due mesi, per poi sentirci dire che era tutto affidato al nostro buon senso. E le regole sono così tante che si riprende il vecchio uso della discrezionalità totale della legge italiana. L’unica speranza per il cittadino è che lo Stato e le sue parti non si accorga di lui quando decidono di punire qualcuno. Una situazione proprio simile al sintagma “in ordine sparso”, un’espressione che ha senso in ambito militare, altrimenti è un controsenso (o ossimoro più precisamente). Proprio come procediamo nella crisi: avanti, in ordine sparso.