In memoria di Gao Yuan Cheng, Perché qualcuno dovrà pur ricordare “Franco”, come veniva familiarmente chiamato dalle persone di Monteforte Irpino. Era un uomo pacifico, una persona che quanto chiudeva il suo negozietto andava a innaffiare un piccolo orto a poca distanza dalla sua attività commerciale. Apprezzato dai vicini e conoscenti è stato finito a martellate da Robert Omo, nigeriano 24enne, che aveva deciso di distruggergli il negozio. Gao Yuan Cheng ha provato a fermare la furia nigeriana, ma quello lo ha aggredito strappandogli la vita a colpi di martello. Un cliente, un bulgaro di 50 anni, ha provato a salvargli la vita intervenendo con l’unico risultato di essere spedito in terapia intensiva da Omo. Quest’ultimo non pago della strage si è poi diretto in strada dove una donna e la figlia gli sono sfuggite per volontà della Fortuna. E solo l’intervento di più persone e un furibondo confronto fisico hanno fermato la furia del nigeriano. Ma di questo i tg non parleranno. Sindaci, assessori e presidenti non porteranno i giornalisti a intervistare i parenti di Gao Yuan Cheng, Perchè lui era solo un cinese. Pacifico. Con una attività regolare. Insomma il nemico numero uno dei benpensanti. Perché lui non pretendeva nulla dalla società italiana, si guadagnava la vita lavorando giorno dopo giorno. Insomma un nulla rispetto a Alika Ogorchukwu il nigeriano ucciso a mani nude da un italiano, Filippo Ferlazzo. In fondo ai grandi media piace più parlare degli italiani cattivi che dei nigeriani che ammazzano un cinese e quasi uccidono un bulgaro. Perché in questa squallida classifica informale a quanto pare cinesi e bulgari vengono dopo i nigeriani. Nove su dieci ci troveremo con qualche targa in ricordo di Alika Ogorchukwu, senza che qualcuno si sia posto domande: è diventato subito un eroe in quanto picchiato a morte da un metalmeccanico italiano. Di Gao Yuan Cheng e del bulgaro che ha provato ad aiutarlo non gliene fregherà nulla a nessuno. Perché i Kabobo e gli Omo secondo il pensiero dominante ce li meritiamo. Specialmente perché tanto le stragi non le compiono mai nelle vie dei ricchi, gli stessi che sono a favore dell’accoglienza, basta che non sia a vista. Addio Gao Yuan Cheng, lasci un Italia che non ti meritava. Rip.
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