Sulla recrudescenza, a Milano e dintorni, di affissioni inneggianti alle Brigate Rosse che invitano alla solidarietà nei confronti dei detenuti politici sottoposti al regime speciale del 41 Bis, con particolare riferimento ai brigatisti e a Nadia Desdemona Lioce, condannata per gli omicidi di Massimo D’Antona e Marco Biagi, è intervenuto Valter Mazzetti, Segretario Generale Fsp, Federazione Sindacale di Polizia: “La solidarietà a soggetti che si sono macchiati di crimini gravissimi e sono stati protagonisti dei capitoli più sanguinosi e brutali della nostra storia recente non possono certamente essere bollati come una ‘bravata’ di inutili nostalgici. Contengono certamente il germe di una chiara propensione alla sovversione e sono l’ennesimo segnale di un pericolo, quello rappresentato dalle frange più ardite dell’anarco-insurrezionalismo, segnalato in tutte le sedi competenti, compresi gli organismi della nostra intelligence che, puntualmente, vi dedicano la massima attenzione tenendo gli ‘antagonisti’ sotto la propria lente”.
I volantini, contenenti frasi quali “Facciamo fronte contro la repressione”, e “Costruiamo solidarietà proletaria!”, già comparsi nei giorni scorsi a Sesto S. Giovanni e in seguito all’esterno dell’Università Statale, in zona Lambrate, nei pressi di via Cenisio, adesso, sono stati segnalati anche in viale Monza una delle arterie principali della città. “Facciamo fronte contro la repressione”, e “Costruiamo solidarietà proletaria!”
Mazzetti non considera questo genere di episodi una “bravata di nostalgici” bensì un “segnale da non sottovalutare” verso il quale occorre “un’unanime condanna e una risposta attenta“. Il rappresentante del sindacato di Polizia ricorda quindi che: “Come appartenenti alla Polizia di Stato, che più di ogni altro Corpo ha versato un pesantissimo tributo di sangue nella lotta ai criminali che hanno attentato alla democrazia e alla libertà negli Anni di piombo, e ancora continuano a immolarsi ogni giorno nella difesa dei cittadini e dello Stato“, auspicando “un’unanime condanna dura e ferma di episodi gravissimi come questi registrati nel Milanese, che si traduca in fatti con ogni possibile sostegno e contributo all’attività dei colleghi che possa condurre a stroncare senza pietà ogni anelito di chiunque tenda a quella assurda follia che fu il terrorismo, che tanti Servitori dello Stato in divisa ha barbaramente ucciso e ferito” per poi concludere “Una follia che oggi è ugualmente rappresentata da ogni forma di criminalità e che, comunque lo si chiami, resta un cancro da debellare per garantire la salute del paese”.