E’ la cultura il filo conduttore che unisce i nomi dei milanesi illustri che quest’anno si aggiungeranno alle incisioni nel Famedio, l’ala del Cimitero Monumentale che custodisce le spoglie e le apografi dei cittadini che hanno reso grande Milano. Quest’anno infatti spiccano Inge Feltrinelli, editrice scomparsa l’anno scorso, e Gillo Dorfles, critico d’arte, artista e intellettuale. A fianco a loro altri 10 nomi, quelli di Rachele Bianchi (artista, pittrice e scultrice), Mario Cervi (giornalista), Luigi Dadda (ricercatore e accademico), Giancarlo Garbelli (campione di pugilato), Antonio Iosa (fondatore del Circolo Culturale Perini Milano), Paola Marozzi Bonzi (fondatrice del Centro di Aiuto alla Vita presso la Clinica Mangiagalli), Elisa Penna (giornalista e fumettista), Maria Grazia Perini (giornalista, scrittrice e sceneggiatrice), Antonio Virgilio Savona (cantautore, componente del Quartetto Cetra), Libero Traversa (partigiano).
Nel suo discorso alla cerimonia questa mattina il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha parlato di “donne e uomini che hanno fatto risplendere i valori ambrosiani e hanno vissuto la vita con generosità e coraggio“. “Aprire le porte del Famedio, il 2 novembre, è come aprire le porte alla città dei vivi e a quella di chi ci ha lasciato, ma in realtà si tratta di una sola città: Milano fiorisce sul lascito morale di chi ci non c’è più“, ha spiegato il primo cittadino. “Non basta però contemplare o celebrare per renderci partecipi della grandezza di queste donne e questi uomini, serve un forte animo. Uno slancio vero, una volontà di futuro che Milano ha. Le nostre 12 personalità sono autentici campioni di milanesità, di talento e di passione” ha aggiunto. Il sindaco si è poi soffermato sulla lotta dei “partigiani che hanno creato le premesse per la libertà. A noi va il compito di raccogliere il testimone di questi grandi per creare ancora quell’orgoglio e quell’emozione che Milano sa dare. Se fossero qui oggi ci direbbero che nel 2019 c’è ancora tanto da fare“, ha concluso.