Kaspersky GruopIB e PositiveTechnologies al bando: e ora? Perché non stiamo parlando di tre pizzerie che possiamo accusare di rifornimenti di mozzarella made in Camorra. Parliamo di multinazionali di servizi informatici che sono servite a decine di migliaia di aziende italiane per la tutela delle proprie infrastrutture informatiche. Per dirla in maniera comprensibile a tutti: questi sanno tutti i porno che avete visto, anche quelli di cui vi vergognate veramente. Eppure con una circolare pubblicata in Gazzetta Ufficiale e dunque avente funzione di norma statale, i prodotti di queste aziende vanno “diversificati” perché potrebbero non essere aggiornati in quanto russi:
A tale riguardo, l’art. 29, comma 1, del medesimo decreto-legge, prevede
che, al fine di prevenire pregiudizi alla sicurezza delle reti, dei
sistemi informativi e dei servizi informatici delle amministrazioni
pubbliche di cui all’art. 1, comma 2, del decreto legislativo 30
marzo 2001, n. 165, derivanti dal rischio che le aziende produttrici
di prodotti e servizi tecnologici di sicurezza informatica legate
alla Federazione Russa non siano in grado di fornire servizi e
aggiornamenti ai propri prodotti, in conseguenza della crisi in
Ucraina, le medesime amministrazioni procedano tempestivamente alla
diversificazione dei prodotti in uso
Ma non parliamo di un’inezia. Perché questi tra l’altro sono prodotti che costano milioni di euro. Molti milioni. Come fare dunque? Anche perché sono stati usati i loro servizi per dare la caccia ai no vax quando erano loro i nemici pubblici numero uno. E ora? A chi si rivolgeranno i nostri servizi di sicurezza? L’unica certezza è che la guerra porta sempre più guai allo Stivale.