A quando un centro di accoglienza in piazza Risorgimento? Perché ormai per i giornali è diventata una notizia interessante che il sindaco Giuseppe Sala cambia casa. Mentre attendiamo con ansia di sapere altre interessanti novità come il suo colore preferito, il gusto di gelato prediletto per non parlare delle preferenze sessuali sue e della Bazoli (quanto pagherebbe un Novella2000 per conoscerle?), ci viene da chiederci a quando un centro di accoglienza in piazza Risorgimento? Perché finché il sindaco ha vissuto in una traversa di via San Marco l’unico ad avere il coraggio di chiedere un centro di accoglienza in via San Marco era Pierfrancesco Majorino, che infatti furono tutti felici di veder partire per l’Europa che conta. Ora che il giornale unico ci ha informato del trasferimento di Sala in piazza Risorgimento (pardon, zona Risorgimento, perché su di lui e il clan Bazoli si mantiene un certo riserbo) perché non aprirlo lì il centro di accoglienza? E’ vero che in famiglia piacciono più i consigli di amministrazione, possibilmente di banche, almeno fino a quando non arriva la Madama (vedasi processo Ubi). Ma visto che a parole sono favorevoli all’accoglienza sempre e comunque perché non dare un bel segnale? In fondo in zona c’è pure corso Concordia. Perché non approfittarne per aprire il “Centro Concordia”? Alla fine siamo in tempi pieni di rabbia e odio, diamo un segnale inverso come città. E soprattutto come Amministrazione. Usciamo un po’ dai circolini dei condannati che guardano dall’alto in basso i poveri. In fondo Sala ha riaccolto Di Maio dopo che si erano presi a male parole, non vale solo con i disperati bianchi. Aiutiamo anche i neri.