Tangenti Atm, Ruggeri (FdI): “Scandalo che grida vendetta“. Il presidente del circolo Amerigo Grilz Otello Ruggeri sembra l’unico politico milanese ad essersi accorto che la vicenda delle “consulenze” nell’azienda di trasporto pubblico locale sono qualcosa di pesante per la città. Trenta finiti in manette e un danno per le casse pubbliche ancora da quantificare. L’intervento di Ruggeri rompe un muro di silenzio forse dato dai lunghi rapporti di Atm con la stampa milanese che ha sempre foraggiato con gli acquisti di spazi pubblicitari. “Quanto sta accadendo in ATM grida vendetta. Eppure, lo scandalo fatto di appalti truccati, mazzette e decine di arresti , non trova spazio sui giornali e, a quanto pare, nemmeno nei pensieri dell’opposizione. Capisco l’attenzione che suscita il tema ciclabili, ma oltre ai centimetri di carreggiata sottratti ai milanesi, dovremmo prestare attenzione anche ai soldi che quattro mariuoli gli hanno sfilato dalle tasche a causa dell’omessa vigilanza della Giunta su una sua controllata“.
E se il tema economico è importantissimo, specialmente ora, non è da meno quello psicologico: sulla incredibile qualità del servizio di trasporto pubblico milanese si sono spesi fiumi di inchini a mezzo stampa, persino quando le metropolitane continuavano a inchiodare causando decine di feriti. Andava sempre tutto bene. I pochissimi del mondo della stampa a cercare di avvertire Sala e il suo clan di banchieri che erano colpi di tosse di una città ammalata sono stati ignorati. Erano tutti criticoni e invidiosi. Poi si è scoperto che il servizio pubblico milanese è così marcio che persino i dirigenti consigliano ai sottoposti come violare il regolamento interno. Se fosse successo con un’Amministrazione di destra ci sarebbero i centri sociali con le molotov per le strade, invece no. Tutto ok, perché se sei ricco e di sinistra come Sala e Pisapia puoi prendere condanne perché sei un truccatore di carte (Beppe), rastrellare rom come nemmeno il più incattivito De Corato e sputtanare la reputazione della Procura più prestigiosa d’Italia (Giuliano). E citiamo solo un paio di esempi di quella che chiameranno “eredità” della sinistra di governo.
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