Solo 3.500 dei 19.000 morosi residenti nelle case popolari hanno manifestato interesse per il piano di rientro proposto dal Comune. Lo ha comunicato in commissione l’Assessore a Lavori Pubblici e Casa, Gabriele Rabaiotti. Il piano, che si riferiva alle morosità accumulate tra il 2003 e il 2016, era stato concordato dal Comune con i sindacati degli inquilini e salvaguarda le posizioni più fragili. Lo scorso maggio agli inquilini morosi era quindi stata recapitata una lettera, a cui dovevano rispondere, manifestando l’eventuale interesse ad aderire al piano, senza che ciò li impegnasse in seguito a farlo. L’obiettivo dell’Assessore era l’adesione di 5/6mila inquilini, ma per raggiungerlo ne mancano ancora più di 2.000. Un livello che se non fosse raggiunto, ammette lo stesso Rabaiotti sarebbe stata un’iniziativa costata “tanta fatica, con poco risultato“, ma in tal caso si accontenterebbe comunque di avere riaperto “un rapporto tra amministrazione e inquilini“. La commissione è stata anche l’occasione per fare il punto sugli inquilini decadenti, quelli cioè quelli che per vari motivi hanno perso il diritto alla casa, che ha oggi sono 2.345, pari cioè al 7,8% cento degli abitanti delle case popolari, mentre i morosi sono 1.086, pari al 4%. la cui loro morosità totale (dal 2003 al 2016) ammonta a 90 milioni di euro.
Capitolo a parte quello immobili a uso commerciale o di valorizzazione sociale, su cui il Consigliere Gianluca Corrado (M5S) ha presentato due interrogazioni spiegando: “Il dato che ci preoccupava è che il 90 per cento di queste morosità riguardavano soggetti che formalmente o informalmente continuavano a utilizzare questi locali… arrecando un danno erariale e un danno alla libera concorrenza” concludendo “La nostra interrogazione era volta a capirequale fosse la situazione“. Domande cui Rabaiotti ha risposto: “Non abbiamo mai fatto segreto del fatto che esiste una morosità importante sulla parte commerciale“, ma questi non sono stati inclusi nel piano di rientro anche se da parte di questi derivano in totale oltre 20 milioni di morosità, perché su di essi si agirà in maniera differente. Al termine della commissione Rabaiotti ha sottolineato “Il piano di rientro della morosità è diventato un obiettivo del mandato di mm“. parole confermate da Francesco Tarricone, direttore del settore Casa del Comune di Milano: “MM a gennaio ha creato una task force che si occupa solo di questo e come direzione abbiamo dato come missione di intervenire a ‘gamba tesa’ e con ‘tolleranza zero’“.
Critica l’opposizione, soprattutto Forza Italia. Secondo Fabrizio de Pasquale capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale “La richiesta di conguaglio spedita agli inquilini Mm e stata un flop, anche se mascherata dalla rateizzazione“, Perché, spiega il forzista, nessuno “pagherebbe migliaia di euro per spese condominiali di 10 anni fa senza vedere uno straccio di giustificativo?” accusando “Il Comune dovrà farsi carico di almeno 30 milioni di euro fra morosità di utenze commerciali e conguagli rifiutati“.
Il vicecapogruppo Alessandro De Chirico invece chiede che il Comune acceleri sulle decadenze. “Venti milioni di euro a cui aggiungere gli oltre 300 milioni di euro per gli alloggi ad uso abitativo. Una cifra enorme che, se e quando recuperata, permetterebbe all’Ente di fare investimenti sugli immobili di sua proprietà per la manutenzione ordinaria e straordinaria degli stabili” precisa l’azzurro, concludendo “È ora di dare un deciso giro di vite contro i furbetti” anche iniziando “controlli porta a porta contro la criminalità“.