Sala ammette: 150 procedimenti indagabili dalla procura

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Sala ammette: 150 procedimenti indagabili dalla procura. Inquietante. Come tutto nel Comune di Milano in questi giorni. E’ stato sufficiente che un procuratore senza legami con la sinistra al potere dicesse: se ci arriva una denuncia, indaghiamo. Anche se si parla di dirigenti comunali. E in 140, dice Sala, hanno chiesto di cambiare lavoro. Un gesto molto inquietante, perché se non si è fatto nulla di male non succede niente se i magistrati indagano. Invece in 140 vogliono scappare. A questo punto viene da chiedersi perché, anche perché le carte ormai sono depositate. Se hanno fatto qualcosa di illecito, magari pure illegale, non servirà cambiare ufficio. Anche perché Sala nel suo sfogo è stato molto chiaro: sono 150 i procedimenti indagabili dalla procura. Mica pizza e fichi. C’è un bel pezzo di città gestita oltre le regole normali, a sentire il sindaco che sul tema di come sistemare le carte è un’autorità riconosciuta da tanto di sentenze. E allora ora viene da chiedersi: quali sono questi 150 procedimenti? Perché su Bluestone ormai si è capito che è al centro di questo “ciclone”. Le virgolette sono volute: basta vedere dove e come hanno costruito ed è difficile sorprendersi. Però restano almeno 147 progetti di cui non sappiamo niente. Solo che secondo chi ha diretto l’orchestra, lo spartito non è per niente a posto. E allora i milanesi hanno diritto a chiedere conto di questi progetti, perché se hanno avuto dei danni è giusto che vengano risarciti. Se casa mia diventa per sempre buia perché c’è un palazzo irregolare da 30 piani di fianco a casa mia, perché chi ha dato le autorizzazioni e chi ha costruito non dovrebbero pagarmi? Se l’elettricità si interrompe più spesso di prima perché l’infrastruttura non regge la richiesta di appartamenti costruiti senza tenere conto dei servizi di cui aveva bisogno il quartiere, perché non dovrei essere risarcito? E così via, perché qui sembra di essere all’inizio di un’onda che potrebbe finalmente riportare Milano alla normalità, come abbiamo scritto nei giorni scorsi, e non sarebbe male perché ce ne è bisogno. Milano oggi affronta una grande sfida, avere la possibilità di fidarsi di nuovo delle sue istituzioni.