Nel corso dell’odierna conferenza stampa sull’emergenza coronavirus, l’Assessore Giulio Gallera è apparso meno tirato dei giorni precedenti e pur dovendo elencare i numeri di un’epidemia ancora in espansione, ha assunto toni rassicuranti quando si è trattato di parlare della tenuta del sistema sanitario lombardo, costantemente rinforzato e modulato sul territorio grazie agli interventi e alla regia di Regione Lombardia. I numeri parlano di 1820 le persone positive in Lombardia, il 12% dei quali facenti parte del personale sanitario. Sono 877 quelli ricoverati, 209 dei quali in terapia intensiva, 411 ai domiciliari e 250 i dimessi, mentre sono saliti a 73 i decessi. “E’ un’emergenza crescente – non ha negato Gallera, spiegando – che riusciremo a rallentare e sconfiggere solo se gli stili di vita corretti saranno metro della nostra quotidianità“.
L’assessore ha però anche sottolineato “Lo straordinario sforzo che stiamo facendo ci vede riuscire a fronteggiare l’emergenza“, elencando “cresce il numero delle terapie intensive che abbiamo a disposizione, anche oggi ne abbiamo recuperate altre 30“, “per allestire nuovi posti di terapia intensiva e subintensiva, abbiamo già ordinato 68 ventilatori polmonari da terapia intensiva, 27 ventilatori da subintensiva, 12 ventilatori da trasporto” , “507 sistemi di cheer up ad alto flusso“, “63 letti da terapia intensiva“, “26 monitoraggi per intensiva e 96 per subintensiva“, “147 saturimetri“, “3 portali digitali per radiografi a letto e 9 defibrillatori“.
Gallera ha parlato anche del personale disponibile, in questo momento carente anche a causa dei contagi fra i sanitari stimando “in 500 il numero di medici di cui abbiamo bisogno e mille gli infermieri qualificati“, problema al quale la Regione sta cercando di fare fronte acquisendo nuovo personale e gestendo al meglio quello disponibile.
Al termine, interrogato sull’intenzione del Governo di aumentare del 50% le terapie intensive e del 100% le pneumologie, Gallera è sembrato indispettirsi, precisando che il Governo non sta provvedendo, ma ha bensì “scritto alle Regioni” di farlo, ma che per riuscirci “servono personale e risorse“, non ancora fornite, così che a fronte di “una richiesta del governo e uno sforzo straordinario della Lombardia” e delle altre regioni.