Sulla festa dell’Inter ha ragione il Prefetto Saccone

Sulla festa dell’Inter ha ragione il Prefetto Saccone. Perché si possono criticare tutti, ma bisogna ragionare pur se viviamo in tempi di morte e confusione. Punto primo: i tifosi non sono mai stati controllabili. E meno male. Perché se persino nell’antica Grecia le città organizzavano le feste decisamente esagerate come i baccanali per sfogare gli istinti e celebrare gli dei, è giusto mantenere degli aspetti di elasticità del sistema anche oggigiorno. Punto secondo, veniamo da un anno di limitazioni delle libertà personali e la pentola sta per scoppiare perché una parte politica continua a spingere per la riapertura. Una posizione coraggiosa perché può portare a gravi danni alla popolazione se non venisse gestita bene. E allora sulla festa dell’Inter ha ragione il Prefetto Saccone: perché era meglio convogliare la folla in un punto unico con moltissimi sbocchi in caso di necessità. Una conformazione favorevole per evitare blocchi troppo lunghi o la creazione di un unico flusso di persone ammassate. In sostanza Saccone ha governato i flussi, evitando scenari da paesi asiatici con la polizia a disperdere la popolazione a colpi di fucile. I fiumi non si frenano in certi casi, si indirizzano. Soprattutto se la popolazione è sotto stress. Un lavoro difficile e per gente con i polsi saldi. Infatti governare non pare per tutti: Anna Scavuzzo in teoria è la responsabile della Sicurezza urbana. Ha già il titolo imponente di vicesindaco e forse il doppio incarico è troppo per lei. Perché pure questa volta è finita nel tritacarne per una mancata gestione delle piazze milanesi, sempre per eventi ampiamente prevedibili. Lei ha risposto che il Comune era pronto. A noi sembra che fosse pronta la Prefettura. Che avesse un’idea su come affrontare la situazione. Cioè quello per cui viene in teoria pagato il generoso fisso alla Scavuzzo. Ma già tempo fa con alcuni progetti sulle riaperture si era visto che la Prefettura aveva di fatto iniziato a governare Milano. Un’ottima idea perché la giunta Sala non parrebbe avere i numeri per farlo. Invece Saccone per fortuna pare di sì. Ed è stato educato, trasformando un commissariamento in un altro esempio di ottima collaborazione tra istituzioni: quando una è stata valutata, pesata ed è stata trovata mancante, se ne inserisce un’altra garantendo ai cittadini una minima continuità istituzionale che dà stabilità.