In seguito alla diffusione del Viminale dei dati riguardanti la presenza di campi rom più o meno autorizzati nella città metropolitana di Milano, l’Assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato ha dichiarato “il governo giallorosso non potrà nasconderli in un cassetto. Sono numeri che confermano l’emergenza nomadi, soprattutto se si pensa ai campi irregolari e al fatto che il ministero dell’Interno dichiara esplicitamente la propria difficoltà nel quantificare un numero preciso di occupanti abusivi nella decina di insediamenti occasionali a Milano“.
Questi ultimi “sono, per intenderci, – continua De Corato – quelli che più disturbano i milanesi in certe zone, come via Medici del Vascello e al Musocco, perché sono in continua rotazione. Qui i rom vanno, vengono, delinquono e portando degrado. Un circolo vizioso che logora i cittadini residenti in queste aree. Le lamentele per il degrado e l’insicurezza non arrivano solo dai cittadini di via Bonfadini e via Medici del Vascello, ma anche dai residenti di via Caduti di Marcinelle e via Cima, dal municipio 3, dal Parco dei Fontanili, nel municipio 6, chi la mattina si vede la via occupata da camper e roulotte, esclusi sicuramente dalla statistica“.
L’emergenza, secondo De Corato, riguarda anche le roulottes e i camper, non censiti, che occupano intere vie. “Ecco i numeri della Città Metropolitana di Milano: sono 8 i villaggi autorizzati, due in più che a Roma, per un totale di circa 710 persone con 238 minori, di cui 5 solo nel capoluogo, per un totale di circa 590 persone di cui circa 190 minori; 1 a Trezzo sull’Adda, per un totale di 16 persone di cui 6 minori; 1 ad Arluno, per un totale di 12 persone di cui 5 minori, 1 a Buccinasco, per un totale di 92 persone di cui 37 minori. I villaggi non autorizzati sono 12,3 in più di Napoli, per un totale di circa 582 persone tra le quali 114 minori, di cui 9 solo nel capoluogo lombardo per un totale di circa 400 persone di cui circa 50 minori; 1 a Garbagnate Milanese, per un totale di 90 persone di cui 27 minori; 1 a Senago, per un totale di 86 persone di cui 35 minori; 1 a Robecco sul Naviglio, per un totale di 6 persone di cui 2 minori” ha precisato.
Sulle risorse economiche che vengono utilizzate dalle amministrazioni l’ex vice sindaco Sottolinea, “a oggi non sappiamo ancora con esattezza nemmeno quante ne vengano utilizzate. A quanti dei minori che vivono negli insediamenti rom viene negata un’infanzia degna, un percorso scolastico e una vita familiare e sociale che possa farli crescere con serenità? I campi irregolari della Lombardia vanno chiusi senza indugio, questa deve essere una priorità per la politica locale! Per quanto riguarda la città di Milano, dove persistono ben 9 campi rom irregolari, fanno sorridere le parole che il Sindaco ha pronunciato poco più di un anno fa”.
De Corato incalza quindi, “Sala, totalmente in contrasto con quanto fatto fino ad ora, il 18 maggio 2018 sul Corriere della Sera dichiarava che “non sono (i campi rom) un modello di successo, né da replicare. Certamente non se ne creeranno altri. Verificheremo più avanti se c’è la possibilità di chiudere anche quelli esistenti” e poi ancora, “la città ci chiede meno tolleranza. Non dobbiamo limitarci a spostarli, ma bisogna intensificare i controlli sui documenti, se mandano i bambini a scuola, come si sbarazzano dei rifiuti. C’è bisogno di una pressione continua“.
“Ora di fronte a queste dichiarazioni – conclude De Corato – mi chiedo se il Sindaco di Milano vorrà prendere davvero sul serio la situazione tragica di alcune zone della città, ed intervenire celermente per chiudere i campi rom irregolari, allontanando i nomadi dalle aree che occupano abusivamente. I cittadini sono esasperati ed i numeri gli danno ragione“.