“Mi pare risuonino bene le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che centra il punto, cioè che l’amor di patria non va confuso con il nazionalismo estremo“. Lo ha detto il Sindaco, Giuseppe Sala, al termine delle celebrazioni in piazza Duomo delle Forze Armate, in occasione della ricorrenza del 4 novembre e del centenario della vittoria della Grande Guerra.
Quello espresso dal Presidente della Repubblica “è anche il mio pensiero e Mattarella aggiunge un richiamo all’europeismo, che ha le sue ragioni nel fatto che ogni nazione da sola non ce la farebbe, in un mondo così globalizzato – ha proseguito il sindaco – Quindi certamente bisogna portare avanti una proposta per un’Europa diversa ma l’Europa è inviolabile, a mio giudizio“. “Mi pare che oggi ci fosse anche piu’ gente del solito. Probabilmente – ha concluso – i milanesi sentono di piu’ questo momento“.
Davanti al Duomo erano schierati i reparti delle diverse forze armate per la cerimonia dell’alzabandiera; oltre al sindaco erano presenti anche le piu’ alte cariche istituzionali e militari della città, tra cui il questore Marcello Cardona e il prefetto Renato Saccone.
Davanti alla sede dell’agenzia di rating Moody’s, alcuni militanti di Fratelli d’Italia hanno invece srotolato un Tricolore lungo una trentina di metri mentre l’inno nazionale. “Siamo qui davanti alla sede milanese di Moody’s per dire che cento anni dopo il sacrificio dei nostri eroi oggi difendere la sovranità nazionale significa difenderla dalla finanza speculativa” e per “ribadire che la sovranita’ nazionale e’ un bene imprescindibile“, ha spiegato il deputatoCarlo Fidanza, che ha partecipato all’iniziativa insieme a Daniela Santanchè, deputata e coordinatore regionale del partito, Marco Osnato e all’assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato.
“Moody’s ci dice la direzione della nostra politica economica, ma non abbiamo bisogno di queste societa’ private pagate da privati perche’ pensiamo che il popolo debba essere sovrano“, ha dichiarato l’Onorevole Santanchè. “Non sempre siamo d’accordo con le politiche economiche di questo governo, ma sicuramente non siamo d’accordo con chi in questi anni ci ha voluto spiegare cosa fare” concludendo “da patrioti diciamo sempre prima gli italiani, non il volere di Merkel o Junker o delle agenzie di rating“.