Regionali lombarde maionese impazzita

Regionali lombarde maionese impazzita. Nel mezzo di una cronaca italiana che racconta di omicidi a colpi di arco e frecce manco fossimo nel Medioevo, spicca il tema delle Regionali lombarde maionese impazzita. Perché al momento sembra finita l’ipotesi di una Letizia Moratti candidata con il centrosinistra, seppure l’idea di fatto piacerebbe a tutti. Piddini lombardi compresi, se parliamo di quelli fuori dal Pirellone e da Palazzo Lombardia. Perché se parliamo degli altri, il muro eretto è stato immediato e solido: in tanti hanno annunciato l’uscita dal partito se si fosse concretizzata quell’eventualità. Dunque ecco la rapida marcia indietro dei vertici regionali, sebbene non tutti sembrino rassegnati. Così mentre da una parte c’è Moratti che ha deciso di candidarsi, ma non si sa con chi (manco se destra o sinistra), dall’altra c’è Fontana che continua ad annunciare la sua candidatura. Peccato che nessuno lo stia a sentire. Lui lo dice, nessuno risponde. Almeno però lui è certo di stare nel centrodestra. Il Pd non sembra sapere che pesci pigliare. Alcuni vorrebbero Carlo Cottarelli, per ripetere ancora lo schema con cui ha già perso negli anni scorsi. Un bel curriculum e la strada spianata verso la disfatta. Il Movimento 5 Stelle Lombardia poi è fermo in attesa di capire cosa succederà. Calenda che pensa al Pd e Renzi che vuole la Moratti giocano con gli avversari tenendo linee diverse pur essendo in teoria insieme. Ma la confusione è generale: ogni giorno si susseguono certezze, come la data del 5 febbraio per le elezioni. Peccato che allo stesso tempo ci sono alcuni leghisti che non si voterà prima di maggio. Insomma, tutti trottano in tutte le direzioni, quasi senza senso o scopo, come una maionese impazzita.