Nel mentre la discussione sulla futura destinazione d’uso dello stadio Meazza tiene banco fra i politici milanesi, ieri sera si sono verificati gli ennesimi episodi di violenza legati alla rivalità fra tifoserie opposte. Un fenomeno che si ripete da decenni, cui sono legati anche episodi luttuosi, che va a discapito di tutti i tifosi per bene e della tranquillità dei residenti in zona. Senza contare i costi che comporta arginarlo e riparare i danni che provoca.
I fatti sono avvenuti al termine della partita “Inter – Juventus” quando, mentre la Polizia scortava i tifosi juventini verso i pullman che li attendevano all’esterno dello stadio nel parcheggio riservato agli ospiti, giunti in via Harar, all’altezza di via Pinerolo, un gruppo di tifosi interisti li ha fatti oggetto di un fitto lancio di bottiglie e di bombe carta che hanno danneggiato un mezzo del Reparto Mobile della Polizia di Stato. La Questura ha immediatamente inviato dei rinforzi per contenere i facinorosi, che sono stati bloccati in via Pinerolo con il conseguente fermo di 50 di loro nei pressi dei quali gli agenti hanno rinvenuto bastoni, cinture e tirapugni gettati in un’area verde nei pressi di via Ippodromo. Tutti i 50 sono stati accompagnati in Questura dove per due di loro è scattato l’arrestato mentre 48 sono stati denunciati per resistenza, violenza a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato. Il Questore ha anche emesso un DASPO nei confronti di tutti i fermati.
Resta la questione di come impedire che episodi del genere si ripetano anche in futuro e la soluzione migliore sembra essere lasciare che le squadre calcistiche che attualmente utilizzano l’impianto di San Siro si trasferiscano dove meglio credono, almeno per qualche decennio a doversi preoccupare per le intemperanze delle loro tifoserie saranno i sindaci e i cittadini di altre città.