E’ stata approvata in Consiglio Comunale una delibera, nata per sostenere la popolazione di Gaza e finita per diventare un pastrocchio che accontenta e scontenta tutti nello stesso tempo. Modificata quasi subito con l’aggiunta della la richiesta di impegnarsi anche per la liberazione degli ostaggi che ancora Hamas tiene prigionieri, ha avuto una gestazione laboriosa durante un dibattito che ha spesso assunto toni accessi, in particolare per quanto riguarda la questione su chi e da dove stiano arrivando gli aiuti umanitari e sul fatto che Israele stia rispondendo a un attacco terroristico.
Alla fine come spesso accade in questi casi, il gigante ha partorito un topolino e la delibera, che è stata approvata con il solo voto dei consiglieri di maggioranza, mentre quelli di opposizione hanno abbandonato l’aula, chiede al Comune di Milano di impegnarsi, anche esercitando la propria influenza come Comune leader in Italia e in Europa, affinché venga dichiarato un cessate il fuoco umanitario a Gaza e la liberazione degli ostaggi. Inoltre, fuori da palazzo Marino sarà esposta una bandiera della pace con la scritta “Cessate il fuoco ora”. Dove e da chi sarà lasciato all’immaginazione e ai desideri dei passanti.
Nulla di fatto invece per quanto riguarda la concessione della cittadinanza onoraria a Juliane Assange. Proposta tornata in aula per l’ennesima volta (abbiamo perso il conto) dopo essere stata rimandata, poi discussa e mai votata, anche questa volta non ha avuto sorte migliore. Infatti, alla contrarietà del PD a sostenerla che ne avrebbe sancito la bocciatura, si è aggiunta la volontà di tutto il centrodestra di abbandonare l’aula, facendo mancare il numero legale cosa che condanna la proposta a tornare in aula nella prossima seduta per essere nuovamente discussa, votata e se Dio vorrà approvata o bocciata.
A puro titolo di cronaca riferiamo che se il voto di ieri fosse stato in numero legale, la richiesta sarebbe stata bocciata visti i soli sette voti a favore ricevuti a fronte di 12 contrari e 7 astensioni dei consiglieri del PD.