Un tributo ai morti perché non si può e non si deve dimenticare, ma anche un invito ad andare avanti e ricominciare: ha voluto essere questo la Messa da Requiem eseguita questa sera nel duomo di Milano dal coro e dall’orchestra della Scala dirette – a organico pieno per la prima volta dall’esordio della pandemia di Covid a fine febbraio – dal direttore musicale Riccardo Chailly, che così inaugura una fitta stagione di impegni.
Anche per questo ha deciso di essere presente il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che prima di un altro Requiem – quello di Donizetti eseguito al cimitero di Bergamo lo scorso 28 giugno – aveva esortato proprio a riflettere sugli errori compiuti ma anche a ricominciare.
Della sua “parola sapiente, incoraggiante, capace di creare consenso” lo ha ringraziato l’arcivescovo Mario Delpini convinto che in momenti così difficili, in una terra che ha avuto ‘le sue ferite, i suoi troppi morti, i troppi malati” e che ha conosciuto “le umiliazioni dell’impotenza” e anche “le meschinità delle beghe, le banalità dei discorsi, le contrapposizioni pretestuose” serva “una alleanza, una coralità per affrontare insieme le sfide e le lacrime di questo tempo”.
Una alleanza che si è tradotta anche nell’unione di due simboli di Milano, il Duomo e la Scala.