Quanto valgono i taxisti? La domanda ritorna nel momento in cui Letizia Moratti sembra intenzionata a governare la Lombardia con un mix di amministrazione e politica. Lancia idee il neo assessore alla Sanità. Tante e spesso. Incurante della loro consistenza. L’ultima è la proposta di vaccinare prima i taxisti dopo gli 80enni. Non siamo né favorevoli né contrari, perché è vero che la categoria è per forza a contatto con le persone, ma è vero pure che allora i panettieri non solo sono a contatto con le persone, ma svolgono un’attività ancora più essenziale per la sopravvivenza delle persone. Dunque il punto non è tanto l’ennesimo lancio morattiano di sasso nello stagno, ma la domanda quanto valgono i taxisti? Perché da sempre vengono corteggiati come se avessero davvero la capacità di cambiare l’esito elettorale, o almeno di influenzarlo. Ogni protesta, anche se con mezza dozzina di auto, viene ripresa da tutti i giornali. Sicuramente sono una categoria sempre per strada, dunque per molti giornalisti potrebbe essere una questione di tutela delle fonti. Ma per i politici quanto valgono i taxisti? Perché è vero che sono stati in grado di eleggere in Comune alcuni loro rappresentanti, ma sono così importanti da doverli vaccinare prima dei panettieri? Forse Moratti pensa come i ricchi e gli imprenditori di alto livello che si muovono spesso in taxi e dunque per far ripartire Milano e la Lombardia la regina lombarda pensa da par suo. Ma se si trasformasse nell’ennesimo autogol? Perché in tanti potrebbero scoprire che i taxisti vengono prima di tanti altri lavoratori. E il centrodestra senza candidati può reggere altri incidenti mediatici?