6 Marzo 2021

Evitata zona rossa: la Lombardia resta arancione rinforzato

“La Lombardia secondo la valutazione settimanale della Cabina di Regia di Istituto Superiore di Sanità e Ministero della salute, dedicata al monitoraggio del rischio sanitario, ha parametri da zona arancione” ma con la raccomandazione “di adottare il massimo livello di mitigazione. Un’iniziativa da me già adottata ieri con la decisione di rafforzare la zona arancione, inserendo oltre alla chiusura delle scuole anche altre restrizioni, come le visite a parenti amici e lo spostamento verso le seconde case e le situazioni che generano rischi di assembramento”. Lo ha comunicato il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana.  

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Covid: 5210 casi oltre 1500 a Milano

Sono ancora sopra quota 5.000 i nuovi casi in Lombardia: i positivi sono infatti 5.210 con 57.154 tamponi effettuati con il tasso di positività in leggero calo al 9.1% (ieri 9.6%). Aumentano sia i ricoverati in terapia intensiva (+11, 543) che negli altri reparti (+69, 4.804). I decessi sono 61 per un totale complessivo di 28.638 morti in regione dall’inizio della pandemia. I dati di ieri: i tamponi effettuati: 57.154 (di cui 39.686 molecolari e 17.468 antigenici) totale complessivo: 6.878.580 i nuovi casi positivi: 5.210 (di cui 169 ‘debolmente positivi’) i guariti/dimessi totale complessivo: 519.186 (+1.415), di cui 4.319 dimessi e 514.867 guariti in terapia intensiva: 543 (+11) i ricoverati non in terapia intensiva: 4.804 (+69) i decessi, totale complessivo: 28.638 (+61) I nuovi casi per provincia: Milano: 1.593 di cui 655 a Milano città; Bergamo: 370; Brescia: 1.122; Como: 332; Cremona: 207; Lecco: 67; Lodi: 67; Mantova: 188; Monza e Brianza: 470; Pavia: 278; Sondrio: 54; Varese: 336.

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Iniziano i lavori del progetto Colleghiamo via Gola

Via Gola, parte il progetto voluto dai cittadini. Il prossimo 15 marzo sarà avviata la prima fase dei lavori con l’apertura del cantiere nel tratto stradale tra le vie Pichi e Segantini per poi proseguire nei mesi successivi in direzione del Naviglio. I principali interventi stradali comprendono la sistemazione dei marciapiedi in pietra, la riqualificazione delle aree per la sosta che saranno ridisegnate, e interventi di sicurezza stradale con rialzi dei passaggi pedonali e allargamenti dei marciapiedi con l’introduzione di alcuni alberi e verde. Il progetto del Comune riguarda però l’intera via Gola, da via Segantini fino all’Alzaia del Naviglio: via Gola sarà completamente riqualificata e sottratta al degrado che l’ha resa tristemente famosa integrandola nel tessuto urbano dei Navigli per renderla più accogliente e vivibile, con attenzione anche al vicino spazio condiviso dell’ex-Fornace. Il progetto di via Gola nel tratto tra via Pichi e Alzaia, realizzato da un operatore a scomputo oneri per interventi edilizi, prevede, dopo la realizzazione dei lavori di rifacimento dell’acquedotto, la riqualificazione della strada con la pietra al posto dell’asfalto, interventi riguardanti il verde, il decoro urbano, l’illuminazione. Nello specifico sono previste aiuole verdi lungo la via con alberi, piante aromatiche e cespugli, panchine, pannelli espositivi, rastrelliere per biciclette, illuminazione e impianto di irrigazione nelle aiuole lungo la via, fontanelle per acqua potabile, colonnine con prese elettriche. La conclusione dei lavori è prevista per dicembre 2021. Il progetto “Colleghiamo via Gola” nasce nell’ambito del Bilancio Partecipativo 2017-2018 con l’intento di integrare la via nel tessuto urbano dei Navigli. Tra i più votati in città con 1.448 voti (8° posto nella classifica generale) è risultato il secondo più apprezzato tra quelli del Municipio 6. Per la sua realizzazione il Comune ha investito 500.000 euro, una parte proveniente dal Bilancio partecipativo e la restante dal Piano Quartieri. La durata prevista per questa prima fase dei lavori è di circa 5 mesi, dopo i quali metà della via sarà già restituita ai cittadini mentre si continuerà a lavorare sull’altra. “Via Gola è un progetto molto importante – affermano l’assessore ai Lavori pubblici e Mobilità, Marco Granelli e l’assessore alla Partecipazione e Cittadinanza attiva, Lorenzo Lipparini -. Lo abbiamo definito con la partecipazione dei cittadini ed è per noi un nuovo tassello nel percorso di rigenerazione urbana di tutta la città che stiamo realizzando, attraverso il Piano quartieri, con grandi progetti e interventi più piccoli ma estremamente necessari. Abbiamo scelto questo metodo di procedere per rendere ciò che facciamo, dove possibile, una risposta concreta alle esigenze e ai desideri di chi abita quella parte di strada, quartiere e città”. Le fasi del processo partecipativo e le immagini del progetto

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Il Comune parte civile nel processo Lombardia Film commission

Il Comune di Milano si costituirà parte civile nel processo a carico dei presunti responsabili – imputati di peculato, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e reati tributari – della procedura d’acquisto di un immobile in Cormano quale sede della Fondazione Lombardia Film commission. Il Comune è infatti socio fondatore della Fondazione Lombardia Film commission, nomina uno dei due componenti del Consiglio di Amministrazione ed eroga un contributo annuo a sostegno dell’attività. Secondo l’ipotesi accusatoria, gli imputati avrebbero pianificato una complessa operazione immobiliare di acquisizione di un edificio da adibire a sede dell’Ente (oggetto di finanziamento regionale), condizionandone illecitamente le modalità di scelta a favore di uno stabile in Cormano, e appropriandosi del prezzo di acquisto, importo successivamente retrocesso per oltre la metà ad alcuni di essi. La Giunta ha pertanto autorizzato oggi la richiesta di costituzione in giudizio del Comune di Milano nel procedimento penale avviato in quanto parte lesa dai reati, insieme alla Fondazione stessa e a Regione Lombardia, ai fini del risarcimento dei danni, anche all’immagine, subiti sia in qualità di socio che di Ente esponenziale della collettività e titolare di pubbliche funzioni in materia di promozione culturale, turistica e imprenditoriale del territorio milanese. L’udienza è fissata il prossimo 15 aprile avanti il Tribunale di Milano – sez. VII penale.

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Sequestrati 60 kg di droga

Nei giorni scorsi la Polizia di Stato ha arrestato quattro persone per detenzione e spaccio di sostanza stupefacente droga e sequestrato più di 60 kg di droga. Mercoledì 3 marzo, a Gorla Minore (VA), gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Milano, a seguito di un’attività investigativa, hanno controllato un cittadino marocchino 26enne nei pressi della propria abitazione che aveva con sé 1 kg di hashish. All’interno della sua autovettura sono stati rinvenuti nel vano airbag 800 grammi di cocaina, una pistola revolver clandestina e un’agenda con nomi e numeri di vari acquirenti. È stata perquisita anche l’abitazione in cui convive con una cittadina marocchina di 25 anni. Sotto il letto nella camera matrimoniale sono stati trovati 6 kg di hashish e, nell’intercapedine tra cucina e soggiorno, 10mila euro in contanti. Nell’abitazione è stato ritrovato un mazzo di chiavi corrispondente a un appartamento dello stesso pianerottolo dove, all’interno, sono stati sequestrati 8 kg di hashish. I due sono stati arrestati per detenzione e spaccio di droga e condotti al carcere di Busto Arsizio. Ieri pomeriggio, gli agenti della Squadra Mobile, in un servizio antispaccio in zona Mecenate, hanno notato un uomo che, con fare sospetto, entrava ed usciva da una pizzeria di via Cassinis effettuando e ricevendo diverse chiamate e dando l’impressione di essere in attesa di qualcuno. I poliziotti hanno fermato l’uomo, cittadino nigeriano di 42 anni, che aveva nascosto all’interno degli slip un involucro con 18 grammi di shaboo e lo hanno arrestato. In serata invece, i poliziotti della Squadra Mobile, in servizio antispaccio nella zona di Sesto San Giovanni e Bicocca, hanno individuato un uomo che è entrato con una busta di plastica piena in uno stabile di via Ruccellai per poi uscire con la busta completamente vuota, salendo poco distante da lì a bordo della sua autovettura. Nel vano porta oggetti è stato trovato un pezzettino di hashish. Nella tasca dei pantaloni una somma in denaro contante pari a circa 5mila euro. Estesa la perquisizione presso l’abitazione, a Cinisello Balsamo, i poliziotti hanno rinvenuto e sequestrato 43 kg di marijuana e 1 kg di hashish occultati sotto delle coperte L’uomo, cittadino italiano di 30 anni, è stato arrestato e trasportato presso il carcere di Monza.

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Indagati 5 tifosi per l’aggressione prima del derby

Ieri mattina la Polizia di Stato ha eseguito delle perquisizioni nei confronti di 5 tifosi interisti indagati per le lesioni causate a un giovane supporter milanista domenica 21 febbraio scorso. Quel giorno, tra le ore 11 e le ore 14, migliaia di ultras si erano ritrovati, in violazione delle norme anti Covid, nei pressi dello stadio Meazza per salutare l’arrivo delle due squadre impegnate nel derby cittadino. Dopo le ore 14, nelle fasi di deflusso dallo stadio, in via Caprilli un gruppo di tifosi neroazzurri ha aggredito con calci e pugni la giovane vittima. L’azione violenta, non denunciata né segnalata alle forze di polizia, è stata registrata da un residente della zona e successivamente diffusa anche su diversi canali social, circostanza che ha consentito ai poliziotti della DIGOS milanese di iniziare i primi accertamenti. Le immagini hanno ripreso un’aggressione brutale e incontrollata da parte di alcuni tifosi dell’Inter che, in gruppo, hanno colpito la vittima con calci e pugni anche al volto. Il tifoso rossonero, successivamente individuato dagli agenti della DIGOS, è un frequentatore della curva ultras milanista e non ha inteso sporgere querela: dalle indagini svolte dalla Polizia di Stato, è emerso come una lite, inizialmente scaturita dal furto di una bandiera rossonera, abbia richiamato sulla strada qualche tifoso del Milan tra cui l’aggredito. La discussione è poi passata immediatamente alle vie di fatto con l’accerchiamento e l’aggressione al milanista, colpito con violenza anche quando caduto a terra, che, spaventato, si è poi dato alla fuga. Dall’analisi del filmato, risulta che il gruppo di interisti non fosse organizzato e che non avesse concertato l’azione, tant’è vero che poi gli aggressori si sono separati e allontanati, chi a piedi chi in auto. L’aggressione è stata anche molto stigmatizzata nell’ambiente del tifo organizzato milanese non solo perché l’episodio ha rischiato di incrinare gli ottimi rapporti che da anni sussistono tra le due tifoserie di Milano ma, soprattutto, per le modalità – 5 contro 1 –  ritenute sleali nell’ambiente ultras. L’attività d’indagine condotta dalla DIGOS della Questura di Milano sui video, sulle immagini dello stadio e sulle altre foto disponibili, ha consentito l’individuazione certa di cinque uomini che hanno concorso alle violenze sul tifoso rossonero. Di questi, tutti deferiti alla Procura della Repubblica di Milano per lesioni personali in concorso, con l’aggravante dei futili motivi e per aver commesso il fatto in occasione di una manifestazione sportiva, (ex artt. 110, 61 n.1 e 11/septies, 582 e 585 c.p.), alcuni erano già conosciuti alla DIGOS per la loro fede neroazzurra: P.D. del 1974, disoccupato, ha precedenti per reati contro il patrimonio ed è sottoposto all’affidamento in prova ai servizi sociali; D.V. D. del 1968, dipendente di una società di alimentari, ha precedenti specifici per reati in occasione di manifestazioni sportive; T.L.A., del 1999, disoccupato, ha un precedente per rissa; L.M.V., del 1962, disoccupato, privo di precedenti; C.P.L., del 1974, dipendente di una società commerciale, privo di precedenti. Nei confronti degli indagati, il Pubblico Ministero dr. Leonardo Lesti e il coordinatore del Pool Antiterrorismo dr. Alberto Nobili, hanno emesso un decreto di perquisizione locale e personale eseguito questa mattina: la Polizia di Stato ha ispezionato i dispositivi telefonici e ha sequestrato gli indumenti indossati dagli indagati durante l’aggressione. Domenica 21 febbraio, nell’ambito del derby milanese di serie A, le iniziative di supporto svolte in piazzale Angelo Moratti e in piazzale dello Sport hanno richiamato, oltre agli abituali frequentatori dello stadio, anche tanti supporter comuni, molti dei quali non hanno rispettato le disposizioni anti Covid-19. Per questa ragione la Questura di Milano ha svolto un’attività certosina nella visione delle immagini e dei video, che ha portato – al momento – al riconoscimento, all’identificazione e alla sanzione di una ventina di tifosi del Milan e dell’Inter che non hanno osservato quelle minime prescrizioni e tutele richieste per il contenimento della pandemia.

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