Sallusti offende anche i poliziotti. Dopo aver pubblicato titoli falsi, non fuorvianti o interpretabili proprio falsi, sulle procedure di triage nelle prime fasi dell’emergenza, il direttore del Giornale è riuscito a offendere anche i poliziotti con un editoriale trasudante grillismo (inteso come il marchese). Sono aperte le scommesse sui prossimi: insulterà le mamme? I disabili? Ormai ci si può aspettare di tutto da quello che più di un direttore sembra un livoroso pensionato. Ecco il testo diramato da Alessandro Montunato, segretario provinciale UPL Sicurezza: “Sono decisamente amareggiato ed offeso dall’ incipit dell’ articolo di ieri 3 maggio a firma del Direttore de “il Giornale” Dr. Sallusti. Pur ritenendo sacrosanto il diritto di critica, nella fattispecie all’ attuale governo, non condivido che lo stesso debba essere esercitato attraverso la strumentalizzazione del complicato lavoro dell’ operatore di Polizia. Mi chiedo se fosse realmente necessario il riferimento alla presunta ignoranza grammaticale degli operatori delle forze dell’ ordine. Penso sia una conseguenza del pensiero manifestato recentemente da un altro giornalista, anch’egli Direttore di una testata giornalistica della stessa città: Milano. In questa città è risaputo che il lavoro di operatore delle forze dell’ordine venga espletato da personale proveniente per circa l’ottanta per cento dal meridione. D’altronde non potrebbe essere altrimenti, è risaputo infatti come ogni nascituro di questa città sia predestinato ad essere solo ed esclusivamente un imprenditore di successo. Da qui il sillogismo è facile: Meridionale–>Inferiore–>Ignorante. Deve essere andata proprio così. Eppure i cittadini richiedono costantemente l’aiuto e l’intervento delle forze dell’ordine di questa città, non facendo di certo distinzioni. Così come i citati Direttori, da più di un decennio, ricorrono quotidianamente alla collaborazione costante e vicina degli operatori delle forze dell’ordine. Auspico che arrivi una precisazione in merito. Per tutte le donne e gli uomini in divisa che quotidianamente svolgono il proprio lavoro con spirito di servizio a volte, purtroppo, spingendosi fino a perdere la vita, come i recenti fatti di cronaca testimoniano e che sicuramente non hanno stimolato i dovuti dibattiti, neanche sulla testata giornalistica in argomento. Auspico che prima di tirare in ballo una categoria per attaccare qualcun altro, si ragioni più approfonditamente e meglio, perché i governi cambiano, le Forze dell’Ordine restano”.