Il 10 febbraio scorso la Giunta Comunale, con delibera n. 105, ha approvato le “Linee di indirizzo per la stipulazione della convenzione quadro tra il Comune di Milano e il Politecnico di Milano avente ad oggetto la disciplina dell’intervento di attuazione della GFU sottoambito Bovisa-Goccia”.
Adottando tale procedura, l’attuazione degli interventi sull’area risulterà di fatto frammentata e svincolata dalla presentazione di un piano urbanistico e infrastrutturale per l’intera area. Il che preclude la trasparenza del disegno urbano complessivo e dunque la partecipazione dei cittadini alla formazione dello stesso, ovvero il fondamentale meccanismo di previa partecipazione procedimentale dei cittadini interessati, previsto per tutte le scelte di pianificazione del territorio, con la conseguente sostanziale estromissione della collettività.
A ciò si aggiunge l’assenza di ogni preventiva Valutazione Ambientale Strategica, pur necessariamente prevista dalle norme europee. Tra le conseguenze dell’adozione di questa procedura vi è anche la non possibilità di verificare il rispetto delle funzioni pubbliche e di interesse generale, che saranno solo successivamente definite dal soggetto al quale vengono cedute le aree, ovvero il
Politecnico di Milano.
Inoltre, non vi è possibilità di verificare la reale porzione di territorio che rimarrà destinata a verde, in quanto tutte le superfici di nuova edificazione o di recupero edilizio, ospitanti anche parzialmente servizi, pubblici o privati, saranno scomputate dal limite sull’indice di edificabilità territoriale posto a 0,35 mq/mq.
Infine non vi è alcuna garanzia di contemporaneità tra l’attuazione delle costruzioni relative alla GFU e la sistemazione del grande parco della Goccia che rischia di rimanere sulla carta a tempo indeterminato. Per questi motivi la Rete dei comitati della Città metropolitana di Milano ha inviato al Sindaco e agli Assessori all’Urbanistica e alla Partecipazione del Comune di Milano, nonché al Segretario Generale, una lettera con cui si chiede di rivedere in autotutela la Delibera in questione, che, oltre a contraddire i principi di trasparenza e partecipazione, appare in evidente violazione della legislazione urbanistica italiana fondamentale.
La Rete dei comitati della Città metropolitana di Milano
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