A denunciarlo è Silvia Sardone, consigliere comunale e regionale del Gruppo Misto, che questa mattina vi ha svolto un sopralluogo: “ all’interno dell’area del Palasharp ho potuto constatare la massiccia presenza di immigrati che hanno trasformato l’ex tempio di concerti ed eventi in un vero e proprio dormitorio. Altri extracomunitari hanno preso possesso anche del tendone usato dalla comunità musulmana per la preghiera del venerdì: al suo interno è pieno di materassi e addirittura tende dove vivono decine di persone. E’ incredibile che un luogo simbolo di Milano sia abbandonato e ridotto in queste condizioni”.
“E’ scandaloso che il Comune lasci a marcire il Palasharp” accusa la Sardone, ricordando “gli anni d’oro con le esibizioni di Frank Sinatra, Elton John, Nirvana e molti altri“. “Ora all’interno della struttura – continua l’ex azzurra – troviamo dei mini appartamenti che contano anche la presenza di alcuni bambini in condizioni igienico-sanitarie davvero pessime. Anche in cima ai gradoni delle tribune si possono trovare altri rifugi di immigrati. A preoccupare c’è anche la situazione del tendone adiacente che tutti i giorni tranne il venerdì di preghiera si trasforma in un dormitorio abusivo di nordafricani“.
Sardone si domanda “perché il Comune non metta in sicurezza l’accesso di via Padre Carlo Salerio dove gli immigrati entrano ed escono in tutta tranquillità perché il cancello è stato divelto” concludendo “Il Palasharp è uno dei tanti buchi neri sparsi per la città dove può succedere di tutto senza che il Comune ne sia a conoscenza: il fatto che così tanti immigrati trovino riparo in una struttura come questa testimonia una volta di più l’incapacità della sinistra di gestire l’accoglienza a Milano“.