La base di Forza Italia difende Gallera. Mentre l’ormai quasi ex assessore regionale si è rassegnato alla sua uscita dalla giunta regionale, la base di Forza Italia difende Gallera. Consiglieri comunali e municipali del partito di Arcore hanno sollevato una voce contraria al ruolo di capro espiatorio riservata al loro compagno di partito. Anche i semplici militanti hanno rilanciato il sostegno al quasi ex assessore con l’hashtag #iostocongallera. Ecco alcuni degli interventi:
Alessandro De Chirico, consigliere comunale – La Lombardia è stata la prima nel mondo occidentale a dover fronteggiare questo maledetto virus arrivato dalla Cina. La Regione si è mossa con determinazione contro un nemico sconosciuto, ha affrontato l’impreparazione delle istituzioni sanitarie mondiali e del governo italiano che ci ha lasciato soli, grazie alla forza dell’eccellenza dei propri medici e dei propri ospedali.
È anche grazie a Regione Lombardia se oggi la situazione italiana è decisamente migliore rispetto a paesi considerati più forti, sia a livello politico che economico, come l’Inghilterra, dove si contano oltre 60.000 contagi al giorno.
Sicuramente nessuno era preparato a questa catastrofe e sono stati commessi degli errori. Ed è qui che quella parte della sinistra composta da sciacalli assetati di potere, bramosi solo di sedersi sulle poltrone del governo lombardo, ha iniziato a montare inutili polemiche e a cercare a tutti i costi un colpevole, senza proporre soluzioni, senza avanzare proposte né suggerimenti, solo per demolire il lavoro altrui, e ancor più grave, senza avere il minimo rispetto per chi per colpa del covid è morto, per i familiari dei defunti, per chi soffre ancora.
Hanno costruito una campagna di odio su un lapsus dovuto alla stanchezza, su una scelta di parole poco adatte o sulla fortuna di aver potuto utilizzare meno del previsto l’ospedale in fiera costruito in 10 giorni senza l’impiego di fondi pubblici. Hanno fatto un dramma per una corsa fuori dai confini del Comune di Milano e Giulio Gallera è diventato definitivamente il capro espiatorio di questa situazione quando è stato imputato il ritardo nelle vaccinazioni alla Lombardia. La Lombardia ieri contava 23.749 vaccini inoculati, pari al 21,6% delle 109.845 dosi consegnate. Una percentuale di somministrazione più bassa rispetto alla maggioranza delle altre regioni, ma è altrettanto vero che Lombardia ha ricevuto il più alto numero di vaccini in Italia e questo cambia la prospettiva della percentuale.
Nessuno dice non siano stati fatti alcuni errori, o che nonostante il lavoro 24h su 24h delle persone impegnate in prima linea senza sosta dal 21 febbraio 2020, alcune cose non si potevano fare meglio, ma con il senno di poi sono tutti bravi.
Inoltre, se i numeri sono importanti, perché guardare solo quelli che accusano la Lombardia? Perché nessuno parla delle oltre 46.000 siringhe inadatte all’inoculazione del vaccino che Roma ha consegnato il 30 dicembre alla nostra regione? Per dare inizio alle vaccinazioni Lombardia ha dovuto utilizzare le proprie scorte di materiale sanitario e, nonostante l’ennesimo disservizio causatoci dalla struttura del commissario Arcuri, nessuno punta il dito contro l’evidente incapacità di questo governo.
A distanza di ormai quasi un anno, siamo tutti sfiancati dalla situazione che stiamo vivendo e la sinistra ha approfittato di questo momento di difficoltà per creare un contrasto fra gli alleati del centrodestra. Quella che è solo una battaglia politica sta portando al rimpasto della giunta lombarda, ma gli uomini del fare, gli uomini forti dei fatti non hanno bisogno di poltrone autorevoli per lavorare per la propria comunità. Conosco Giulio da 10 anni, ho scelto di lavorare con lui per il suo modo di fare politica, e sono certo che si rimboccherà le maniche e farà del suo meglio per il bene dei nostri concittadini come ha sempre fatto. Cambiare oggi la giunta lombarda è una mossa rischiosa che mi auguro non venga pagata sulla pelle dei cittadini disorientati dall’incertezza di questi tempi.
Chi raccoglierà il testimone dell’assessorato più importante della regione motore d’Italia avrà un compito non facile e mi auguro che al più presto possa traghettare i lombardi fuori dalla crisi sanitaria, economica e sociale che sta attanagliando la nostra regione, il nostro Paese, il mondo intero. In queste ore circola il nome di Letizia Moratti al timone della direzione del welfare, a lei o a chi sarà, auguro buon lavoro. Rinnovo la mia stima nei confronti del presidente Attilio Fontana, auspico che la sua nuova squadra possa supportarlo al meglio. Noi saremo al lavoro per ricostruire ciò che questo maledetto virus ha distrutto, con passione, sempre al sostegno di Milano e della Lombardia
Rosa Pozzani, consigliere di Municipio 4 – Regione Lombardia, con il suo assessore alla sanità Giulio Gallera, è stata la prima in Europa a dover fronteggiare la più grande emergenza dal secondo dopoguerra ad oggi.. Uno scenario spaventoso con un nemico invisibile e sconosciuto. Facile criticare a posteriori le scelte fatte e le decisioni prese sotto pressione, in tempi rapidissimi, con un governo di incapaci a Roma! Per non parlare delle pressioni pazzesche create da fortissimi attacchi della sinistra, che io ricordo così violenti solo col Presidente Berlusconi. I principali indicatori dicono che Regione Lombardia “ha performato” – brutto questo termine, ma usato dagli addetti alle statistiche – come, se non meglio, delle altre regioni tenendo conto di tutti i fattori. Mi amareggia l’iniziativa di Salvini di un rimpasto di giunta per mettere a tacere le polemiche di sinistra. Trovo che sia un grave errore di poca visione strategica e politica perchè così facendo si dà tacitamente ragione alla sinistra dando l’erronea convinzione che Regione Lombardia abbia sbagliato. Un errore ancora più grave rimuovere in piena emergenza un uomo preparato, uno dei migliori in Giunta, che – avendolo ben conosciuto – si è speso notte e giorno senza risparmiarsi per salvare il maggior numero possibile di vite e che conosce come pochi il nostro sistema sanitario. #IoStoConGallera