Su 2.600 richieste arrivate finora al Comune ne sono state accettate 1.826 e di queste 1.307 sono finite a mamme extracomunitarie, il 72% del totale. Lo dichiara in una nota Silvia Sardone, consigliere regionale e comunale del Gruppo Misto in merito alla bebè card introdotto dal Comune nell’ottobre del 2017.
“Dopo due mesi di attesa finalmente l’assessore Majorino ha risposto alla mia interrogazione sulla misura della Bebè Card introdotto dal comune nell’ottobre del 2017 – ha spiegato la Sardone – un contributo mensile di 150 euro per 12 mesi destinate alle neo mamme italiane o extracomunitarie con un Isee inferiore a 16.954 euro per quanto riguarda il 2017 e 17.141 per quanto riguarda il 2018. Su 2.600 richieste arrivate finora al Comune ne sono state accettate 1.826 e di queste 1.307 sono finite a mamme extracomunitarie: il 72 per cento del totale. Il resto, ovvero 519 Bebè Card, sono andate a mamme comunitarie, ma l’assessore Majorino non è stato in grado di specificare quante italiane come avevo chiesto nell’interrogazione“.
“Queste percentuali fanno il paio con quelle del Rei creato dal passato governo targato Pd – prosegue quindi Sardone – a Milano il 67-68 per cento del Rei è finito a famiglie extracomunitarie. Per quanto riguarda le misure di sostegno al reddito per le famiglie la percentuale, per il 2016, era del 65 per cento per famiglie extracomunitarie. Sono numeri che ancora una volta confermano l’ossessione della sinistra per gli immigrati e il fatto che le misure di sostegno contro la povertà sono scandalosamente orientate a favorire gli stranieri. La Bebè Card si è rivelata il solito strumento ad hoc che finisce sempre nella stessa direzione, penalizzando gli italiani. Tanto ormai si sa, con Sala e Majorino i milanesi vengono sempre dopo“.