Anche Sala tentenna ancora sulla candidatura. A comunicarlo è stato lo stesso sindaco di Milano, precisando che a causa della pandemia non sarà una campagna normale: “Mancano otto mesi alle elezioni e noi avremo una campagna elettorale che sarà necessariamente diversa, non credo che ci sarà molto spazio per comizi, ristretta in termini temporali, meno costosa. Bisogna partire otto mesi prima? Per cui io lavoro, tutto qua”. Il primo cittadino milanese potrebbe avere molte ragioni: è alquanto improbabile che nella prossima stagione calda la situazione sarà molto diversa, quindi bisognerà adattarsi. E per Milano potrebbe essere un’ottima notizia: potrebbe essere la prima campagna senza un’invasione di manifesti abusivi per le vie cittadine. Nel contempo Sala ha centrato un punto che pare avere chiaro vista la sua nuova campagna “una parola al giorno”: il digitale avrà un’importanza enorme nelle prossime tornate elettorali, molto più di prima. E questo aspetto aiuta più di altre valutazioni a intuire chi potrebbe essere l’alfiere del centrodestra: obbiettivamente la Lega salviniana ha dimostrato di conoscere e dominare i mezzi digitali meglio degli alleati. Forza Italia di fatto è morta, ma può contare sulla spinta televisiva, seppure ormai non sia decisiva come hanno dimostrato i grillini che hanno oggettivamente stra-vinto le ultime politiche. E Fratelli d’Italia ha ancora bisogno di un settore dinamico e capace di affermarsi online, perché al momento non se ne vede uno. I successi come la nomina europea di Giorgia Meloni spingono il partito su tutti i canali, ma per la battaglia di Milano ci sono 8 mesi in cui si può tentare di strutturare una presenza digitale concorrenziale.