Inaugurato oggi alla presenza di tutti i partner del progetto il nuovo hub di quartiere contro lo spreco alimentare, a Lambrate, che si aggiunge all’hub di via Borsieri – che in un anno ha permesso di recuperare 77 tonnellate di cibo (154.000 pasti equivalenti) –, con l’obiettivo di aumentare l’azione di recupero delle eccedenze in città e la redistribuzione alle associazioni del territorio.
Cinque le insegne della grande distribuzione, con diversi punti vendita, che hanno già confermato la partecipazione all’iniziativa (altre potranno aggiungersi nel corso delle prossime settimane): Lidl, Il Gigante, Penny Market, Aldi, Conad. Seguendo il modello già attivo in via Borsieri – che in un anno ha coinvolto 21 organizzazioni non profit, 11 supermercati e 5 mense aziendali –, anche in questo nuovo hub di quartiere saranno coinvolte le onlus del territorio (l’obiettivo è di includerne un minimo di 14) per arrivare a raccogliere e donare circa 60 tonnellate di cibo all’anno.
“L’appuntamento di oggi è un’ulteriore conferma dell’impegno dell’Amministrazione sul tema della riduzione degli sprechi alimentari, a vantaggio anche di una possibilità in più di offrire sostegno concreto a quanti agiscono in città per supportare famiglie e singole persone in difficoltà – afferma la Vicesindaco di Milano con delega alla Food policy Anna Scavuzzo –. La pandemia ha complicato il percorso, ma nonostante il lockdown siamo riusciti a garantire l’apertura e l’avvio dell’hub anche a Lambrate. Molto importante è la crescita della rete di soggetti con cui realizziamo l’attività, che si arricchisce di nuovi partner, quali BCC Milano e AVIS Milano, insieme al Banco alimentare che conferma il proprio fondamentale apporto grazie anche alla sua preziosa rete di volontari”.
“Il Municipio 3 non può che essere soddisfatto e rassicurato dalla presenza di un servizio alla cittadinanza più fragile e bisognosa che purtroppo, in questo periodo così difficile, appare ancora più evidente – dichiara la Presidente del Municipio 3 Caterina Antola –. Il mio impegno sarà quello di sostenere questa meritoria realtà, attivando la rete di associazioni, enti e cittadini che potranno dare il loro fattivo contributo e la massima collaborazione”.
Il sostegno al progetto da parte di BCC Milano, attraverso un’erogazione liberale di 60.000 euro grazie ai contributi dei propri Soci, ha permesso la realizzazione dei lavori per il rinnovo dei locali ed è segno di una collaborazione continua con il settore privato della città.
“Siamo felici e orgogliosi di vedere concretizzata la generosità dei nostri Soci – dichiara Giuseppe Maino, Presidente di BCC Milano –, che grazie alla loro donazione hanno contribuito alla nascita dell’hub di via Bassini. Nonostante i rallentamenti dovuti al Covid, oggi possiamo festeggiare insieme la riuscita di una collaborazione di grande valore, in cui la sinergia tra pubblico e privato e la collaborazione con importanti realtà del Terzo Settore consentono di aggiungere un efficace strumento al contrasto della povertà alimentare e alla lotta allo spreco di cibo. L’impegno della nostra Banca non si ferma qui, ma proseguirà con il supporto costante alle associazioni del territorio metropolitano impegnate ogni giorno in molti settori del vivere civile e sociale”.
Il progetto degli hub di quartiere è nato nel 2016 su impulso del Comune di Milano, insieme a Politecnico di Milano, Assolombarda e Fondazione Cariplo, attraverso il protocollo di intesa ‘Zero Sprechi’. Queste sinergie sono alla base dell’attuazione di una Food policy sempre più efficace e diffusa nella città di Milano.
“Per Assolombarda e il Gruppo alimentazione che presiedo questa è la seconda tappa di un percorso virtuoso – conferma Laura Ferrari, Presidente Gruppo alimentazione Assolombarda –, che ci ha visti impegnati da subito e che ci rende molto orgogliosi. Una seconda tappa che mostra quanto il fare sistema e il lavorare insieme risultino vincenti nell’affrontare temi così centrali per la sostenibilità e la responsabilità verso il nostro territorio. Un risultato che ci spinge a rafforzare il nostro impegno e che ha contribuito a costruire un modello virtuoso che diventa replicabile a Milano come in altri territori”.
“Come Fondazione Cariplo siamo lieti di partecipare all’inaugurazione di questo nuovo hub contro lo spreco alimentare a Milano – afferma Carlo Mango, Direttore Area Scientifica e Tecnologica di Fondazione Cariplo –. Questo, infatti, è un ulteriore risultato della Food Policy di Milano, una politica di successo a livello internazionale che da sempre mira a guidare e supportare la vitalità della città nella realizzazione delle sue progettualità per il sistema alimentare. Un ulteriore passo in avanti per ridurre lo spreco alimentare – raccogliendo le eccedenze e redistribuendole – e per migliorare la qualità dei pasti delle persone che si trovano in condizione di fragilità. In questo modo, in linea con le attività del ‘Programma QuBì-La ricetta contro la povertà infantile’ oggi siamo in grado di garantire pasti variegati e diversificati, con una forte attenzione anche al valore nutrizionale”.
L’associazione Banco alimentare della Lombardia, vincitrice del bando di assegnazione dell’hub, garantirà la gestione dell’attività operativa e quotidiana, recuperando le eccedenze alimentari e distribuendole alle strutture caritative partner del territorio.
“Siamo contenti di partecipare a questo modello innovativo di aiuto – afferma Marco Magnelli, Direttore di Banco alimentare della Lombardia –. L’apertura del nuovo hub è per noi una preziosa opportunità per rispondere più da vicino al bisogno crescente della città e per essere più capillari nel salvare cibo dallo spreco”.
Anche Number1 logistics group, prima società benefit del settore e già partner dell’iniziativa fin dall’apertura del primo hub in via Borsieri, rinnova la sua partecipazione al progetto, mettendo a disposizione anche in questo caso un furgone refrigerato ad uso del Banco alimentare per il recupero e il trasporto dei prodotti alimentari dai supermercati.
“Siamo convinti – afferma Renzo Sartori, Presidente di Number1 – che questo momento di crisi non solo sanitaria, ma anche sociale, si possa superare solo facendo sistema e contribuendo, ognuno per quello che gli compete, alla costruzione di un nuovo modello economico, rigenerativo e sostenibile, che Banco alimentare incarna da sempre”.
“Come dimostra l’esperienza degli hub di quartiere a Milano – aggiunge Marco Melacini, Professore ordinario di Logistics management e Responsabile scientifico del progetto lato Politecnico di Milano –, la collaborazione intersettoriale, la messa a sistema di conoscenze e risorse e la strutturazione dei processi sono strumenti fondamentali per il buon funzionamento e la replicabilità di modelli innovativi di recupero e ridistribuzione delle eccedenze, che contribuiscono in maniera significativa alla riduzione dello spreco e della povertà alimentare, anche in una situazione di emergenza. Come Politecnico di Milano continueremo a lavorare sull’ottimizzazione dei processi, sullo sviluppo e sull’estensione della rete e sulla misurazione delle prestazioni, in collaborazione con gli altri Partner del progetto”.
L’inaugurazione è nata dalla firma della convenzione tra il Comune di Milano e gli enti che anche in questa occasione hanno contribuito alla realizzazione del progetto, in particolare, oltre a Banca di credito cooperativo di Milano, AVIS di Milano, che ha messo a disposizione, in concessione d’uso gratuito, uno spazio di 70 mq di sua proprietà in via Bassini. La collaborazione avrà durata fino a giugno del 2024.
“AVIS Milano è lieta di contribuire al fatto che l’avanzo alimentare non si trasformi in speco alimentare – conclude il Direttore Generale Sergio Casartelli –. È importante che anche l’esubero serva a coloro che hanno bisogno di alimentarsi. In fondo non è molto diverso dalla domanda che AVIS pone ai cittadini: coloro che sono in buona salute possono dare parte del loro sangue a chi, ammalato, deve ricevere una trasfusione per sopravvivere. Per costoro il sangue, di chi può donarlo senza problemi, è come l’alimento, senza questi non si riesce a sopravvivere anche se ognuno di noi ne ha diritto”.