Addirittura, la parola scelta da Delpini per il Coronavirus

Addirittura, la parola scelta da Delpini per il Coronavirus. L’arcivescovo di Milano Mario Delpini, dopo essere già intervenuto nei giorni scorsi, ha parlato ieri in televisione dell’attuale emergenza e ha deciso di farlo con queste frasi:

“Mi piacerebbe riassumere tutto in una parola, Addirittura”. Così l’Arcivescovo di Milano, Sua Eccellenza Monsignor Mario Enrico Delpini a Che tempo che fa, intervistato da Fabio Fazio, per esprimere la situazione attuale a Milano, in Lombardia e in tutta Italia.
“Addirittura è una determinazione a resistere, è possibile a Milano addirittura curarsi dei malati, è possibile addirittura affrontare le questioni con razionalità e con competenza, senza improvvisazione e senza troppe emozioni ed emotività. Addirittura la determinazione a resistere di quelli che hanno cura del bene comune, addirittura è anche una specie di stupore, credo si possa dire addirittura che a Milano è possibile pregare, è possibile che la nostra preoccupazione non diventi una disperazione ma una relazione più profonda con Dio. Addirittura è possibile usare il tempo per seminare sorrisi, laddove serpeggia preoccupazione o talvolta l’indifferenza. Addirittura è possibile persino a Milano leggere un libro quando non si può andare a scuola e non si può fare altro che curarsi un po’ di sé. Vorrei dire questo a questa città che rischia da un lato forse di sottovalutare i problemi e di trasgredire troppo facilmente le norme più sensate che vengono date e dove l’emotività induce a dire andiamo, scappiamo, salviamoci. Ecco io dico si può addirittura essere razionali, sorridere, utilizzare il tempo per fare del bene”.
Non manca anche un messaggio al personale sanitario: “Nutro una grande ammirazione per il personale sanitario, avrei 3 parole da dire: la prima è grazie, che forse non si fa nemmeno in tempo a dirla quando si è malati o preoccuparsi per sé però penso che la gratitudine sia un modo per riconoscere il bene che si riceve; la seconda parola è ammirazione, merita di essere visto questo spettacolo di gente che si espone al pericolo, che lavorano, che faticano; la terza è una raccomandazione, curatevi anche di voi stessi, avere il giusto tempo per un attimo di respiro, per un po’ di riposo, un po’ di preghiera, un po’ di vita famigliare; fa bene a voi e fa bene anche ai malati che dovete curare”.