I militari del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria, su delega della Procura, si sono recati in Regione Lombardia per acquisire la documentazione relativa ai contratti di fornitura di camici nel pieno dell’emergenza Covid da parte della Dama spa, società di cui la moglie del governatore lombardo Attilio Fontana detiene una quota e che è gestita dal cognato. Con la ‘visita’ della Gdf negli uffici regionali prende concretamente il via l’indagine per turbativa d’asta a carico di ignoti coordinata dai pm Luigi Furno e Paolo Filippini e dall’aggiunto Maurizio Romanelli.
Non sarebbe stata una donazione ma una fornitura quell’offerta di camici e altro materiale per un valore di 513 mila euro da parte della Dama. E’ uno dei primi dati acquisiti nell’inchiesta della Procura di Milano che vede indagati il cognato di Fontana, Andrea Dini, e il dg di Aria spa, la centrale acquisti della Regione, Filippo Bongiovanni. Oggi proseguono le audizioni di testimoni.
Le indagini del procuratore aggiunto Romanelli, e dei pm Filippini, Furno e Scalas, ipotizzano la “turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente”. Dai primi elementi acquisiti, tra cui fatture, nota di credito, documento di offerta, storno delle fatture, ma anche da dichiarazioni raccolte, sarebbe emerso che l’offerta di Dama ad Aria e il successivo ordine non era una donazione, ma un contratto di fornitura. Il sospetto degli inquirenti è che la trasformazione della fornitura in donazione sarebbe stata simulata e sarebbe avvenuta solo perché la trasmissione ‘Report’ aveva iniziato ad interessarsi alla vicenda. Tanto che gli inquirenti legano lo storno delle fatture del 22 maggio ad una precedente intervista del 15 maggio di ‘Report’ a Fontana.
Andrea Dini, il titolare della società Dama srl e cognato del governatore Attilio Fontana, e Filippo Bongiovanni, dg della società Aria, la centrale di acquisti regionale, risultano indagati dalla Procura di Milano per il reato di turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente nell’inchiesta con al centro la fornitura di camici e altro materiale per 513 mila euro durante l’emergenza Covid. Lo ha appreso l’ANSA. Inoltre i pm hanno sentito come testimoni l’assessore Raffaele Cattaneo e Francesco Ferri presidente di Aria.