Sanità, Giuliano (UGL): “Fermare episodi di violenza sugli operatori sia battaglia di civiltà”. “Nel giorno del dramma avvenuto a Marcinelle, che l’8 agosto del 1956 vide tra le 262 vittime 136 minatori italiani, assume ancora più forza la richiesta del massimo impegno delle istituzioni per assicurare ai lavoratori la sicurezza sui luoghi di lavoro” dichiara il Segretario della Ugl Salute Gianluca Giuliano. “Purtroppo gli episodi di violenza sugli operatori sanitari, e qui entro nello specifico, non si fermano assumendo una costanza preoccupante e molto pericolosa. Pochi giorni fa al pronto Soccorso dell’Ospedale Carlo Poma di Mantova una dottoressa in servizio ha subito una brutale aggressione a colpi di bastone. La stessa era già stata, mesi addietro, vittima di violenza mentre prestava la propria opera. È evidente come i professionisti siano esposti a rischi assoluti. È ora quindi di agire per evitare conseguenze tragiche. Non è stato un deterrente, appare evidente, inasprire le pene ai danni di chi compie atti di violenza. Torniamo quindi a chiedere il ripristino dei posti fissi di pubblica sicurezza negli ospedali e che i Pronto Soccorso vengano isolati con la creazione di percorsi protetti. Serve anche informare i cittadini sul grande sforzo che dall’inizio della pandemia gli operatori sanitari stanno compiendo, pur di fronte alla cronica carenza di personale, al servizio della nazione. E vale la pena anche ricordare che i professionisti sono la categoria di lavoratori che ha visto tra le sue fila il maggior numero di decessi a causa del covid. Ignorare i rischi a cui sono continuamente sottoposti e non prendere provvedimenti per la loro sicurezza è delittuoso. Difendere gli operatori sanitari deve essere una battaglia di civiltà che nessuno deve dimenticare” conclude Giuliano