Generazione Luna Rossa. Davanti ai nostri occhi c’è una grande sfida, ma non è solo la regata in Nuova Zelanda. Quella è un simbolo di una nuova generazione Luna Rossa: vincere contro i kiwi potrebbe avere un effetto ancora migliore della vittoria ai mondiali di calcio. Perché se nelle curve degli stadi si riunisce l’Italia peggiore, quella della violenza, dell’ignoranza e delle volgarità. Invece le navi ad altissima tecnologia sono sostenute da una storia di ricerca, di equilibri, di sviluppo civile ed industriale. Sono il simbolo di una nazione che è di più di pizza, mandolino e una palla di cuoio. Il vento spinge Luna Rossa, ma prima ancora ci sono le industrie di Nembro (già proprio la stessa della mancata zona rossa e della strage del Covid) dove è stato creato lo scafo. Ci sono anni di studi del mare, dei venti, della fisica e della chimica. Uno sforzo intellettuale e umano incredibile, la sintesi delle migliori qualità ritrovabili nello Stivale. A guidare la nave dall’altra parte del mondo c’è un team di sportivi, ma anche di laureati. Forti, eleganti e (si spera) vincenti. Se riuscissero a portare l’America’s Cup in Italia per la prima volta in 170 anni si schiuderebbe un futuro più roseo per l’Italia. Perché quella coppa vale come mille Champion’s League. Sarebbe il simbolo perfetto per una nuova generazione Luna Rossa, sarebbe la prospettiva di un Paese migliore. In grado di puntare sullo sviluppo tecnologico e umano. Dopo la sconfitta di molti anni fa, sarebbe la generazione di un riscatto sostenuto da un’Italia con un futuro. Quella di oggi non è nulla se non un’accozzaglia di egoismi. Luna Rossa invece unisce il meglio di tutti noi. Le competenze, i sentimenti, tutto in un unico equipaggio con due timonieri come due erano i re di Sparta e i consoli romani al comando delle legioni in guerra. Insieme volando verso la meta. Se anche la spuntassero i kiwi sarà stato un bellissimo sogno.