Covid19, Fratelli di San Francesco: “Una dura prova, ma ha risvegliato le energie migliori”. Fratel Clemente Moriggi Direttore delle Opere della Fratelli di San Francesco fa il punto dopo questa fase di grande sofferenza a causa dell’epidemia di Covid-19 “Porto da sempre nel mio cuore gli ultimi, tutti coloro che una casa non ce l’hanno e che oggi ancora di più hanno bisogno di aiuto, ascolto, cure e affetto. Non ci siamo mai fermati alla Fratelli di San Francesco perché molte persone dovevano essere accolte e protette. Da fine febbraio abbiamo erogato 2.500 al giorno, abbiamo accolto 1.113 persone in maniera continuativa e abbiamo gestito 152 persone in quarantena presso le strutture della Fondazione. E’ stato un lavoro di squadra con tutti i responsabili delle strutture e dei servizi e con gli operatori”. Lo stesso fratel Clemente non si è mai tirato indietro e si è impegnato in ogni servizio della Fondazione, dalla cucina al poliambulatorio, dove fin dall’inizio dell’epidemia ha preparato in prima persona enormi quantità di disinfettante per le mani, da distribuire agli ospiti delle case di accoglienza. In via Saponaro 40 hanno sede sia la mensa dei poveri sia uno dei centri di accoglienza dei Fratelli di San Francesco nel quale sono ospitati richiedenti asilo, senza fissa dimora e minori. Qui, gli operatori della Fondazione fanno il monitoraggio dello stato di salute degli ospiti e misurano loro la temperatura e la saturazione due volte al giorno. Un’ala della struttura è stata appositamente riorganizzata e dedicata agli ospiti che devono restare in isolamento perché entrati in contatto con positivi. Per loro è stata prevista un’assistenza completa per affrontare il non facile periodo d’isolamento. Anche gli altri ospiti della struttura di via Saponaro sono tuttavia stati invitati a non uscire dal Centro di accoglienza e pertanto, trascorrono l’intera giornata nella Casa della Solidarietà che per fortuna è dotata di un ampio giardino con tettoie. Gli ospiti hanno, nel tempo, risposto con disciplina alle misure di sicurezza della Fondazione: l’accesso in mensa è contingentato e avviene previa disinfezione delle mani, vengono mantenute le distanze di sicurezza segnate sul pavimento e l’uso della mascherina è obbligatorio per tutti. “Certamente l’emergenza sanitaria sta mettendo tutti a dura prova, ma sta anche svelando le energie migliori di ognuno di noi” conferma il Direttore delle Opere Moriggi “fra gli ospiti della casa c’è più solidarietà e collaborazione, e chi ha più energie si mette a disposizione come volontario per la distribuzione dei pasti, per la sanificazione degli ambienti e per aiutare nelle pulizie quotidiane.”