Dopo novant’anni, domani tornerà a scorrere l’acqua nei canali che alimentano le macine del Mulino dell’Abbazia di Chiaravalle e sarà possibile di nuovo macinare il mais. La festa per la conclusione dei lavori di restauro inizia alle 15 e andrà avanti tutto il pomeriggio con visite guidate (su prenotazione) all’interno della struttura.
Il Mulino venne costruito assieme al resto del complesso del Monastero di Chiaravalle, fondato da San Bernardo di Clairvaux dell’Ordine dei Monaci Cistercensi nel 1135, ed uno dei mulini esistenti più antichi della Lombardia, oltre ad essere considerato simbolo dell’imprenditorialità agricola della zona. Dopo secoli di attività, all’inzio del 1900 cadde in disuso e fu impropriamente convertito ad uso residenziale fino al suo totale abbandono nel 1963. Il lungo lavoro di ripristino – viene ricordato sul sito internet, nella presentazione della festa inaugurale di domani – è stato portato avanti dalla Comunità Monastica, Koinè cooperativa sociale, Parco Agricolo Sud Milano, Comune di Milano, depuratore di Nosedo, Consorzio Utenti Roggia Vettabbia, aziende agricole locali e imprenditori del Borgo di Chiaravalle. In particolare la Città Metropolitana di Milano, in qualità di Gestore del Parco Agricolo Sud Milano, è stata il principale fautore sia del restauro, concluso nel 2009, delle strutture murarie che della ricostruzione della macchina molitoria: ruota, ingranaggi e macina, mentre il Comune di Milano, con la recente realizzazione del Parco di Roggia Vettabbia, ha reso possibile il ripristino del sistema delle acque.