Gallera: crescita costante, ma non esponenziale. Sia chiaro, i medici lavorano per salvare la vita di tutti i pazienti 

Gallera: crescita costante, ma non esponenzialeNell’odierna conferenza stampa di aggiornamento sull’emergenza Coronavirus, l’Assessore Gallera ha esordito con un “buongiorno a tutti” e un sorriso, che non si è spento nel comunicare che l’OMS ha dichiarato lo stato di pandemia e ha motivato con un ringraziamento “a tutti i cittadini, perché da qualche giorno abbiamo la netta sensazione che sia nettamente cresciuta la consapevolezza della situazione che stiamo vivendo e dei comportamenti che dobbiamo adottare“, ribadendo comunque che dobbiamo impegnarci tutti insieme per contenere la diffusione del virus riducendo la vita sociale.

I dati” ha continuato Gallera, “i casi positivi sono 7.280, ieri erano 5.791. L’incremento significativo di oggi è dovuto al fatto che una parte dei tamponi ieri non era ancora stata processata. I deceduti 617, le persone in isolamento domiciliare 1.351 e i ricoverati in terapia intensiva 560, mentre i dimessi sono a loro volta in aumentati, ma non è ancora stato terminato il conteggio” La buona notizia è che da “da quasi una settimana i casi (di ricoverati ndr) crescono di 500 al giorno” quindi in modo “costante nel tempo e non esponenziale” che comporterebbe un numero maggiore di ricoverati rispetto al giorno precedente ogni giorno che passa. “Le terapie intensive sono quindi sempre più sotto stress“, ma, “i posti disponibili sono 610“, perché, “ogni giorno ci alziamo e cerchiamo di aprire posti di terapia intensiva maggiori di quelli che sono l’esigenza“.

Quindi l’Assessore ha tenuto a sottolineare che nonostante i titoli di alcuni giornali e le fake-news passate sui social, “non c’è alcuna azione da parte delle nostre linee guida, che dicano le persone che vanno privilegiate o le categorie d’età che vanno privilegiate, nell’inserimento nelle terapie intensive” e ancora, “il nostro personale fa delle valutazioni rispetto alle criticità dei singoli pazienti” e decidono se metterli in intensiva o destinarli ad altre cure. Valutazioni svolte da “grandi professionisti” e non c’è nessuna “azione definita, che porta a mettere in terapia alcuni pazienti rispetto ad altri“. “Lo vogliamo dire con chiarezza” ha infine ribadito con decisione, “il lavoro dei nostri medici è teso a salvare la vita e a curare al meglio tutti i pazienti“.