La notizia di cronaca sono gli scontri tra la polizia e trecento giovani, riunitisi per il video di un rapper di periferia in Piazza Selinunte. Il contesto, decisamente più preoccupante perché preannuncia una cronicizzazione del fenomeno, è il costante degrado delle case popolari attorno. E l’esempio più lampante è la condizione di follia di quelle di via Pastonchi. Ci racconta il nesso tra le due cose il sempre presente Consigliere di Municipio 7 Franco Vassallo.
“Quando ieri ho letto della folla che ha aggredito la polizia non ne sono rimasto, purtroppo, sorpreso. Siamo seduti su una bomba a orologeria chiamata periferie. E, tanto per sgombrare il campo da equivoci, il Comune non ha non dico un piano, ma nemmeno un’idea di come uscirne. Eppure, i segni c’erano tutti. Si parla di disagio giovanile, si dà la colpa alla DAD. Ma la riapertura delle scuole, per quanto utile, non può riparare dieci lunghi anni di incuria. Basta guardare la realtà di tutti i giorni per accorgersene.
Via Pastonchi ne è un esempio lampante. I giovani che oggi sono sui giornali dove credete che stiano tutti i giorni del resto dell’anno? In queste case private della dignità di un cancello, perché è il cancello che divide la casa dall’accampamento, ormai siamo nel territorio di nessuno. Quello che lamentano i cittadini è la mancanza di qualsiasi forma di rispetto. Siamo tornati alla legge del più forte o, ed è forse peggio, alla legge del branco. Il tutto nel nome del fatto che quello che avviene “dentro”, concetto perlomeno fumoso senza una porta che si possa chiudere, non è un problema del Comune. Che sarebbe poi il proprietario delle case MM. Ma questo è un dettaglio.
Il Comune proprietario, inadempiente nelle manutenzioni e indifferente al degrado, non è evidentemente il Comune responsabile dell’ordine pubblico, inadempiente nei controlli e indifferente nella repressione. Ovviamente questa è follia. Come è follia che quando c’è da sistemare qualcosa, come una palazzina, i lavori partano tre mesi prima, con il montaggio dell’impalcatura, e poi procedano al rallentatore. Sala ha stanziato cento milioni per le case popolari. Ma non è in grado di spenderli. È il paradosso di MM: più ricca di Aler, è talmente burocratica che sembra avere meno denaro. Semplicemente perché non riesce a spenderlo.
Il risultato finale di degrado e abbandono lo vedete in strada, a tirare pietre ai poliziotti che ricordano ai giovani che siamo ancora in pandemia. Con aspiranti stelle della musica a dare fuoco alla rivolta. Rivolta che, però, ha radici velenose e profonde nell’indifferenza di Sala e della giunta per la buona amministrazione della città”.